Vasco Rossi rompe, Tiziano Ferro si dice "indignato", Marco Mengoni si "dissocia". E' bufera su Live Nation. Secondo "Le Iene", infatti, la società che organizza i concerti in Italia sarebbe coinvolta nella rivendita "secondaria" di biglietti. Intanto la Procura di Milano ha aperto un'indagine per "sostituzione di persona e truffa informatica" dopo il live di Bruce Springsteen. Ora gli artisti prendono le distanze e manifestano la loro estraneità ai fatti.
Già nelle settimane scorse le associazioni dei consumatori avevano presentato un esposto per i biglietti volatilizzati dei Coldplay, contro il fenomeno del bagarinaggio 2.0.
Dopo il servizio del programma di Italia 1 che inchioderebbe Live Nation, Vasco ha fatto sapere di avere "sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation e si riserva di agire per vie legali essendo totalmente estranea a quanto emerso dal servizio giornalistico".
Sconcertato e amareggiato è anche Ferro, che sui social dà sfogo alla rabbia: "Vorrei concedermi alla rabbia e all'istinto del momento ma la verità è che non posso. La mia priorità sono le circa 150 mila persone che hanno già deciso di esserci durante il mio prossimo tour. Mi è stato assicurato e garantito che Live Nation non ha mai, oggi come in passato, immesso miei biglietti sul mercato secondario. Detto ciò prendo le dovute distanze da chi ha sbagliato, per loro ci saranno di certo conseguenze ma adesso ho solo una priorità: questo tour e i miei fan. Non possiamo fermarci, nonostante tutta la bruttezza che ci sta investendo".
Anche Mengoni si dissocia da qualunque forma di connivenza con il sistema di vendita illegale dei biglietti. "Lavoro con Live Nation dal 2014 - spiega il cantante - e né io né il mio management abbiamo mai avuto alcuna evidenza di irregolarità nella vendita dei concerti". E come Vasco minaccia di intraprendere le vie legali: "Stiamo facendo le opportune indagini per la tutela dei diritti del pubblico e per verificare la massima trasparenza sullo svolgimento dei fatti".