Trump presidente, la Silicon Valley: il suo programma ci danneggia
Tra le proteste c'è anche il tweet di un noto imprenditore che arriva a rivendicare la secessione californiana
L'elezione di Trump ha scatenato pesanti malumori da parte di alcuni noti imprenditori della Silicon Valley, la famosa tecnopoli californiana situata a sud di San Francisco. Tra questi c'è Shevin Pishevar, co-fondatore della società "Sherpa Capital" e finanziatore del progetto del treno superveloce di Elon Musk, che con un tweet provocatorio annuncia che promuoverà una raccolta fondi per l'indipendenza della California.
A rincarare la dose ci ha pensato
Mark Pinkus, fondatore della società
Zynga e produttore di noti giochi online come
Farmville, che ha commentato duramente l'elezione del neopresidente dicendo " è lo stesso che ha provato la gente quando ebbe la sensazione che Hitler andava al potere?".
Tutto sommato, queste reazioni erano ben prevedibili. D'altra parte è risaputo che Donald Trump, in campagna elettorale, ha bastonato diverse volte il settore arrivando all'idea di "chiudere" una parte di Internet e dei social media per arginare la diffusione dell'Isis in rete.
Dal canto loro,
140 imprenditori della Silicon Valley avevano firmato
una lettera aperta contro il tycoon, lo scorso luglio, bocciandolo perché "contro il libero scambio" e criticando il modo in cui affrontava alcuni temi importanti per l'industria digitale. E i numeri lo dimostrano:
ogni dollaro versato a Trump per la campagna elettorale
è corrisposto a 60 dollari per Hillary.
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