Ci aveva già provato nel 2008 Hillary Diane Rodham Clinton. Anche otto anni fa nella corsa tra i democratici partiva favorita. La sua sfida storica, quella di diventare la prima donna a conquistare la nomination per la presidenza, si era fermata per l’affermazione di un totale outsider, il giovane e allora praticamente sconosciuto Barack Obama. Molti scrissero che a sconfiggere Hillary fu la forza dirompente del voto nero e ispanico, che aveva deciso di scommettere sul nuovo, rottamando il vecchio.
Un effetto Obama che agli esperti sembrò praticamente impossibile da arrestare. Hillary diventò Segretario di Stato e poi fu costretta alle dimissioni anche in seguito alle indagini sull’attentato a Bengasi, con l’uccisione dell’ambasciatore Christopher Stevens. L’ex First Lady però non è mai stata abituata a fare un passo indietro, e così quasi quattro anni dopo riparte, come se nulla fosse, all’assalto della Casa Bianca.
Questa volta la strada sembra davvero segnata. E’ senza rivali nel campo democratico, con il solo Bernie Sanders a tentare di resisterle, pur senza gli appoggi politici e le risorse economiche e finanziarie del potente clan Clinton. Dall’altra parte, nel campo repubblicano, volano gli stracci e il tycoon Trump viene bollato da tutti come un pittoresco candidato di facciata destinato solo ad alzare lo share dei confronti elettorali.
Questa volta Hillary entra nella storia come voleva, è la prima donna ad ottenere la nomination. La sfida con l’incredibile Trump, che intanto ha magicamente sbaragliato la concorrenza, sembra praticamente scritta. I sondaggi e la Cnn, che qualcuno nomina “Clinton News Network”, gli attribuisco margini di vantaggio favolistici. Più si avvicinano le elezioni però più il margine tra i due sfidanti si riduce. Dopo ogni confronto tv e giornali si affettano a confermare il ritrovato vantaggio della Clinton, ma subito dopo nei giorni successivi Trump torna a farsi sotto e la forbice si riduce.
Stanotte la grande sorpresa, Trump vince e sbaraglia Hillary anche in quegli Stati che dovevano essere le sue roccaforti. L’America ha scoperto un vincitore oppure ha semplicemente decretato un’altra grande sconfitta per la grande antipatica?