Appuntamenti di tradizione

Tutti in festa per San Martino

Il celebre santo che donò il mantello al povero è protagonista difeste, leggende e tradizioni, anche molto curiose

La sua festa cade l’11 novembre, proprio all’inizio della stagione fredda; per questo San Martino è legato da leggende e tradizioni al passaggio tra l’autunno e l’inverno. Oltre al celebre aneddoto del dono del mantello al povero, a cui si fa risalire il breve intervallo di clima più mite noto come Estate di San Martino, il santo è collegato ad altre consuetudini, tra cui alcune legate al vino e al consumo dell’oca. Meno nota e decisamente più curiosa è anche una leggenda che fa del Santo di Tours il protettore dei mariti “cornuti”.

San Martino ebbe una vita piuttosto avventurosa. Nato nel 317 d.C. in Pannonia, una regione a cavallo tra le odierne Austria e Ungheria, era un militare dell’esercito romano: mentre prestava servizio in Gallia, come racconta la celebre leggenda, donò metà del suo mantello a un mendicante intirizzito. In conseguenza a questo gesto generoso, il Signore inviò alcuni giorni di clima meno rigido, che si ripetono annualmente in coincidenza con la festa del Santo. Martino, alcuni anni dopo, abbracciò il cristianesimo e fu ordinato sacerdote. Di indole generosa, ma ascetica e solitaria, Martino non voleva accettare la nomina a Vescovo, decisa per acclamazione dal popolo di Tours. Si nascose perciò in un luogo solitario, ma lo starnazzare delle oche rivelò la sua presenza a chi era venuto a cercarlo, costringendolo a mostrarsi e quindi ad accettare la nomina.

Più curioso è invece l’aneddoto che lo vuole protettore dei mariti traditi. Si racconta che un soldato, affascinato dal modello di castità offerto dal Santo, scelse di vivere nello stesso modo nonostante fosse sposato. La moglie trascurata non tardò a consolarsi con altri uomini: la pace coniugale tornò tra i due proprio per l’intervento del Santo, il quale convinse il soldato a tornare dalla consorte, per non farla vivere in stato di continuo peccato. Secondo un’’altra leggenda invece S. Martino è collegato ad un altro genere di “corna”, stavolta animali, perché in novembre in molte località si svolgevano le fiere di bestiame, per lo più “munito di corna”. Secondo altre storie ancora, in quel periodo si svolgevano alcune feste di sfrenata allegria, un po' come nel nostro Carnevale, durante le quali non mancavano gli episodi licenziosi.

In epoche successive la festa di San Martino divenne il momento dell’anno in cui iniziavano e si concludevano i contratti di locazione: per questo si usava dire “fare San Martino” per significare che ci si apprestava a sgomberare una casa o un podere per trasferirsi altrove. Un’altra usanza, diffusa soprattutto in Germania, Austria e Svizzera, associa invece Martino al capodanno celtico e alla tradizione di organizzare sfilate notturne alla luce di lanterne decorate scavate nelle rape, le cosiddette Räbenliechtli. La più famosa si svolge a Richterswil, sul Lago di Zurigo, ma se ne organizzano parecchie in varie località.

San Martino viene festeggiato in molte città d’Italia, soprattutto ricordando i miti e i simboli che accompagnano la figura del Santo. Ad esempio, in provincia di Reggio Emilia, a San Martino in Rio, il patrono viene celebrato nella domenica più prossima all’11 di novembre con la Festa ed San Martein: momento cardine è la rievocazione storica del dono del mantello, ma non mancano le bancarelle di artigianato artistico, di hobbistica e gli stand eno-gastronomici con i prodotti del periodo.

Un po’ più a Nord, a Clusone, sulle montagne della Bergamasca, la festa è intitolata Estate di San Martino e Festa del vino novello: sulla piazza dell’Orologio sabato 12 e domenica 13 novembre si rivive l’esperienza dell’antica tradizione contadina, nella quale per San Martino si faceva festa, si beveva il vino novello e si svolgevano le fiere. La festa offre una simpatica occasione per visitare la città, scoprirne le bellezze come i celebri affreschi del Trionfo e della Danza Macabra, e il funzionamento del meccanismo dell’Orologio.Fanzago (info: www.bandabidu.it/).

Sui colli romani, invece, si svolge la Sagra della Rola e Festa del Cornuto: a Rocca Canterano, i mariti traditi vengono festeggiati insieme alle caldarroste (o role) sabato 12 e domenica 13 novembre. Durante la festa si gustano prodotti tipici locali e si partecipa al caratteristico corteo burlesco: lungo le vie del paese vengono portati in processione i classici segni del tradimento coniugale, mentre un poeta, seduto su un asinello, recita mordaci strofe con le disavventure amorose di compaesani e di personaggi famosi. La festa si chiude con i balli tipici come la pizzica, la tarantella e la tammuriata.

I coniugi traditi si festeggiano anche a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, da venerdì 11 a domenica 13 novembre nella Fiera di San Martino, conosciuta anche come "Fira di bec", così chiamata dalle caratteristiche corna appese sotto l’Arco di piazza Ganganelli. Secondo la tradizione avrebbero il potere di segnalare i coniugi "cornuti" mettendosi a oscillare al loro passaggio. C’è un ricco programma di iniziative gastronomiche e conviviali, mentre domenica 13 n piazza Ganganelli alle ore 14 si svolge il Palio della piada, una simpatica competizione di piadinari rigorosamente non professionisti.