Gina Miller, la manager che ha sfidato il governo May sulla Brexit e ha vinto il suo ricorso all'Alta corte di Londra, ha ricevuto minacce di morte e di stupro. E' stata lei stessa a denunciare al Guardian le intimidazioni subite sul web da parte di "trolls" anti-Ue. La pericolosa escalation ha spinto il marito di Jo Cox, la deputata laburista uccisa a pochi giorni dal referendum del 23 giugno, a commentare: "Incitare all'odio ha delle conseguenze".
May: "Rovesceremo la decisione dell'Alta Corte in appello" - La prima ministra britannica Theresa May è convinta di riuscire a rovesciare in appello la decisione dell'Alta Corte britannica che giovedì ha stabilito che il governo britannico debba richiedere il voto del Parlamento per avviare il processo di uscita dall'Unione europea. Lo ha fatto sapere il portavoce della premier. In due telefonate avute con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, May ha ribadito che la sua tabella di marcia per invocare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona non è cambiata. Vorrebbe invocare la procedura entro la fine di marzo.
Johnson: "Tempi di uscita dall'Ue non cambiano" - Dello stesso avviso il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson. Per il ministro infatti i tempi previsti dal governo per avviare la Brexit non cambiano. "Non penso che interferirà con il programma per quel processo", ha detto Johnson parlando a margine di un incontro con il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier.
La Scozia non molla: "Battaglia legale contro il governo" - La Scozia potrebbe prendere parte alla battaglia legale sulla Brexit dell'attivista pro Ue Gina Miller schierandosi contro il governo britannico nell'appello di fronte alla Corte suprema. Lo ha detto la leader scozzese Nicola Sturgeon mentre a Edimburgo si discute della possibilità di avviare uno scontro con il Regno Unito. Per Sturgeon il verdetto di giovedì dell'Alta Corte, che ha dato torto all'esecutivo di Theresa May, rivela uno stato di "caos e confusione totale" nell'esecutivo di Londra.