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Donne e sostenibilità: il futuro del pianeta è rosa

Per le italiane la difesa dell’ambiente è un valore assoluto ed è indispensabile per garantire l’avvenire della Terra

Le donne italiane sono convinte che la difesa dell’ambiente sia il valore assoluto e indispensabile per garantire un futuro al nostro pianeta: per ottenere questo risultato occorre soprattutto combattere contro l’inquinamento ambientale e contro lo spreco delle risorse naturali, ma anche promuovere un’agricoltura sostenibile e contrastare con ogni mezzo la deforestazione e il cambiamento climatico. E il gesto quotidiano che tutti possono e devono compiere è la raccolta differenziata dei rifiuti. Insomma, se la Terra non si distruggerà, sarà soprattutto grazie alle donne che si confermano essere la guida verso il cambiamento di costumi e abitudini.

Sono questi i risultati emersi da un’indagine realizzata da Ales Market Research per Unilever in occasione dei suoi 50 anni di storia tutta italiana. Lo studio si propone di fare il punto su cosa voglia dire oggi sostenibilità per gli italiani a seconda dei diversi ambiti di appartenenza (ambiente, economia, società), sul ruolo che rivestono aziende e istituzioni nei confronti della sua attuazione e su come le persone pensano di contribuire. Il dato più rilevante emerso dallo studio è che l’80% delle donne tra i 35 e i 44 anni, una fascia di età in cui sono presenti molte mamme, è convinto che per garantire il futuro del pianeta sia necessario soprattutto impegnarsi nella difesa dell’ambiente. Gli strumenti sono la lotta all’inquinamento ambientale (76% delle risposte), allo spreco delle risorse naturali (69%), alla deforestazione e al cambiamento climatico (65%), e la promozione di un’agricoltura sostenibile (60%). E ancora: secondo il 72% delle donne intervistate deve essere garantita l’uguaglianza di trattamento tra uomini e donne al lavoro, per il 68% occorre salvaguardare il rispetto dei diritti dei lavoratori lungo tutta la filiera, per il 50% la promozione della diversità e della libertà dagli stereotipi. Insomma, secondo le donne la sostenibilità deve essere intesa come la stabilità di un (eco) sistema.

Vale la pena sottolineare che per il 45% degli italiani il concetto di sostenibilità è ancora associata al concetto di “ green”. L’azione sostenibile più comune, secondo il 58% degli italiani, è la raccolta differenziata, alla quale ci si sente chiamati in causa direttamente: secondo il 90% del campione, i consumatori possono fare la differenza per il futuro del pianeta e per il 92% degli intervistati il proprio comportamento può incidere nel limitare l’inquinamento ambientale.

Eppure, esiste ancora una quota significativa di italiani, pari al 30%, che non sa cosa voglia dire attuare comportamenti sostenibili e di chi sia compito metterli in atto. In particolare molti giovani sono convinti che la maggiore responsabilità sia dei Governi. E’ di questa idea il 70% quando di parla di educazione e di salute, il 66% relativamente alla lotta alla deforestazione, il 63% quando si parla di arresto del cambiamento climatico, il 64% nei confronti del rispetto dei diritti dei lavoratori lungo tutta la filiera, il 59% per la promozione della diversità e della libertà dagli stereotipi, il 60% per la promozione dell’uguaglianza tra uomini e donne, sia a casa sia al lavoro, mentre solo il 31% pensa che a occuparsene dovrebbero essere le aziende.

Dal 2010 abbiamo individuato nella sostenibilità la strategia per continuare a fare crescere il business anche in Italia, con l’ambizione di dimezzare l’impatto sull’ambiente di tutte le nostre attività produttive e non, incrementare gli sforzi per promuovere pratiche sostenibili nell’agricoltura a partire dalla filiera, favorire in azienda e nella società politiche di genere per valorizzare il ruolo delle donne, nonché garantire la sostenibilità economica delle nostre attività sul territorio italiano” afferma Angelo Trocchia, Presidente e AD di Unilever Italia. “ I nostri prodotti entrano ogni giorno nelle case del 90% delle famiglie italiane, … ma la cosa più interessante è che i consumatori ci hanno confermato che le nostre marche, da oltre 50 anni, hanno saputo interpretare anche una missione sociale o ambientale”. Mentadent, per esempio, offre un dentifricio, ma anche visite odontoiatriche gratuite e comunicazioni sull’importanza della prevenzione dentale. Dove negli anni Novanta ha iniziato a proporre un modello di donna reale e di una bellezza non stereotipata; Knorr e Lipton sono impegnate da anni in un percorso di certificazione di sostenibilità delle materie prime agricole e Algida ha riformulato tutti i suoi prodotti per offrire gelati dal profilo nutrizionale bilanciato.

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