Si aggiunge un'altra difficoltà alla già difficile esistenza degli sfollati del terremoto del Centro Italia. L'Enpa, l'Ente nazionale Protezione Animali, denuncia sui social episodi di "razzismo" nei confronti dei terremotati accompagnati da animali domestici che verrebbero rifiutati dai centri di accoglienza. Per questo l'associazione invita in primis i sindaci delle città distrutte dal sisma a usare il buon senso. E intanto le bacheche dei primi cittadini vengono prese di mira da chi difende la libertà di trovare riparo con il proprio cane e gatto.
Se il salvataggio del cane Ulisse a Norcia, sepolto vivo per ore dalle macerie provocate dalla scossa del 30, riaccende la speranza di rinascita anche in chi ha perso tutto e rimane solo con il proprio quattrozampe, confortano molto meno gli episodi di esclusione dall'accoglienza di terremotati in cerca di riparo nelle strutture pubbliche con cani e gatti.
Tra le storie denunciate dall'Enpa c'è anche quella di un disabile di Teramo che doveva essere separato dal suo fedele amico, ma si è riusciti, con l'intervento dell'associazione, a scongiurare il peggio. La mediazione dei volontari permette anche di trovare soluzioni, come l'ultima annunciata via Twitter: "Sfollati con cani e gatti sono ben accetti nel Centro dell'Università di Piano d'Accio (Te) grazie a nostro accordo con Comune di Teramo". A occuparsi in prima persona della situazione nel Teramano è Brenda Marsilii dell'Enpa di zona.
"Al momento è tutto sotto controllo - riferisce a Tgcom24 - ma la situazione a Teramo e provincia per l'emergenza animali va aggiornata giorno per giorno, mano a mano che vengono valutate le case agibili e non agibili e recuperati anche nei paesini gli animali di casa, tartarughe comprese". "Capiamo anche le situazioni di tensione quando ci si trova a convivere forzatamente in un posto come un palazzetto e non si dorme da diverse notti - conclude - ma fino ad ora abbiamo trovato con l'aiuto delle istituzioni soluzioni che non sono traumatiche né per le persone né per gli animali".