Gemelli Diversi: "Abbiamo preso un colpo da Uppercut ma siamo qui"
Lo storico gruppo milanese ha superato le defezioni di due membri storici e prosegue come duo
Sono passati tre anni dal precedente album e i Gemelli Diversi tornano con un nuovo lavoro, "Uppercut". Nel frattempo sono cambiate tante cose: dal gruppo se ne è andato Grido e il gruppo è rimasto ridotto a duo, quello formato da Thema e Strano. "La copertina potrebbe fuorviare - dice Thema a Tgcom24 -. Il colpo da uppercut non lo assestiamo ma è quello che abbiamo preso. Ci piaceva questa cosa che parte dal basso e va verso l'alto".
Più di 18 anni di carriera, quasi 1 milione di copie vendute e svariati riconoscimenti, il gruppo è stato molti un punto di riferimento che ha posto le basi per la nuova scena rap italiana. Ora torna con un album che mescola le classiche sonorità a canzoni che esplorano nuove strade. "A 40 anni non potevamo fare le macchiette di noi stessi - spiega Thema -, un nuovo percorso artistico e umano era necessario e doveroso"
Però brani con il vostro marchio di fabbrica non mancano...
Certamente. Chi lo vuole troverà i classici Gemelli Diversi, con un occhio strizzato al pop.
E' stata dura ricominciare dopo l'abbandono di Grido?
In realtà noi non ci siamo mai fermati. Siamo andati avanti a fare live su live, quasi 80 in due anni. Ed è stata proprio la risposta del pubblico a farci capire che era giusto non gettare la spugna.
La nuova direzione dell'album è nata spontaneamente in studio o avevate un progetto alla base?
"Si dimentica" è il primo pezzo che abbiamo scritto. E' quello che ha rotto un po' il ghiaccio. Da quel momento è subentrato l'entusiasmo del lavoro, della scrittura e il puzzle si è composto giorno dopo giorno.
Per molti siete alla base della scena rap nostrana.
Sì, anche se noi non ci siamo mai sentiti veramente parte di quel movimento. Il nostro marchio di fabbrica è sempre stata la commistione tra la strofa rappata e il ritornello melodico. Siamo diventati celebri facendo la cover di un brano dei Pooh, più pop di così... Però ammiriamo la scena rap e siamo felici che molti ragazzi vi si riconoscano.
Nelle vostre canzoni entra spesso Milano. Che rapporto avete con la vostra città?
Bellissimo. In questi anni l'abbiamo vista cambiare molto, e decisamente in meglio. Molte zone sono state rimesse a nuovo e hanno una vitalità che sembravano aver perduto.
Ma c'è qualcosa che dal lato umano non vi piace?
Non ci piace vedere i ragazzi sempre più isolati con le facce incollate agli smartphone, che non comunicano tra loro. Non è un problema solo dei milanesi ma per le relazioni umane questo dominio della tecnologia è deleterio.
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