TRA GORO E GORINO

Migranti, a Ferrara continuano le proteste. Il prefetto: "Vergogna"

Le persone destinate a Goro sono state dirottate in altre strutture. Il prefetto: mi vergogno per chi protesta

Nel Ferrarese continuano le proteste per l'accoglienza delle profughe che, dopo le barricate innalzate a Gorino, sono state spostate a Comacchio, Fiscaglia e Ferrara. E tra Goro e Gorino resta attiva una barricata, attraverso la quale vengono fatte passare le auto. La reazione del prefetto Morcone: "Si dovrebbero vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini". Durissima nota della Diocesi: una notte ripugnante.

"Se gli italiani non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi - ha proseguito Morcone - andassero a vivere in Ungheria. Staremo meglio senza di loro".

Prefetto di Ferrara: "Reazione sconcertante" - "Prendo atto della protesta, le donne richiedenti asilo sono state sistemate in comuni limitrofi e probabilmente non torneranno a Gorino". Lo ha affermato il prefetto di Ferrara, Michele Tortora, aggiungendo: "Non credo che possiamo forzare la mano più di tanto". Goro non ospita al momento alcun profugo, ha rivelato il prefetto, rispetto ai circa 800 già presenti nella provincia di Ferrara. "Il sistema dell'accoglienza diventa sempre più stressante - ha sottolineato -, ma le procedure sono state corrette. Non mi aspettavo una reazione del genere e l'ho trovata sconcertante".

Profughe dirottate in altre strutture - Le 12 profughe (una incinta), il cui arrivo lunedì sera in un ostello di Gorino requisito dal Prefetto per l'accoglienza in emergenza è stato accolto da barricate erette in tre punti d'accesso alla cittadina del Delta del Po, sono state sistemate con i loro 8 bimbi a Fiscaglia, Ferrara e Comacchio. La decisione è maturata da una mediazione tra forze dell'ordine e manifestanti e l'intervento del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e di altri Comuni della provincia.

L'origine della protesta - A quanto si è appreso, la protesta sarebbe stata innescata da un corto circuito comunicativo: la requisizione di cinque stanze dell'Ostello Amore-Natura, decisa in mattinata, avrebbe dovuto essere notificata a un'ora dall'arrivo del pullman, ma la notizia è stata data ore prima, dando tempo di preparare la protesta. I pescatori hanno annunciato che non andranno in mare e non manderanno i figli a scuola.

Gorino esclusa dal prefetto - "L'ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda. Ha prevalso la tranquillità dell'ordine pubblico, non potevamo certo manganellare le persone. Questo fenomeno o si gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce". Lo ha detto Michele Tortora, prefetto di Ferrara, dopo le barricate antiprofughi, fatte dai residenti, che lunedì hanno impedito l'arrivo di 12 donne profughe a Gorino, nel Ferrarese.

Alfano: questa non è l'Italia. - "Non mi interessa se la protesta sia stata organizzata o meno - dice il titolare del Viminale - io sto a quello che vedo e quello che vedo è qualcosa che amareggia e che non è lo specchio dell'Italia". Il nostro paese, ha aggiunto Alfano, "sono i ragazzi di Napoli che aiutano i soccorritori sul molo quando arrivano i migranti, o il medico di Lampedusa Pietro Bartolo che non guarda a orari".

La Diocesi: una notte difficile e ostile, che ripugna alla coscienza cristiana" - "In queste ore drammatiche, in cui tante città italiane sono chiamate a rispondere all'emergenza umanitaria che ogni giorno si fa più preoccupante, la Chiesa di Ferrara-Comacchio è vicina a coloro, donne e bambini in particolare, che hanno vissuto sul nostro territorio una notte così difficile e ostile, che ripugna alla coscienza cristiana". si legge in una nota dell'arcidiocesi.