I musulmani romani si sono dati appuntamento al Colosseo per dire no alla chiusura delle moschee. "Chiudere un luogo di preghiera è un atto contro la fede": questo lo slogan sui manifesti distribuiti vicino all'Arco di Costantino. Il senatore Gasparri: "La mala pianta del fondamentalismo islamico cresce grazie alla tolleranza di governi e di sinistre che aiutano i clandestini. Dobbiamo rispondere con la tolleranza zero".
"Non siamo terroristi" - "Allah Akbar non è terrorismo. Islam significa pace" è il messaggio lanciato dalla piazza. "Vogliamo uscire da questa situazione, uscire dalle moschee abusive ma non esiste una norma per essere a norma - ha spiegato Francesco Tieri, portavoce del coordinamento associazioni islamiche del Lazio. - Le sale vengono chiuse per varie contestazioni tra cui la destinazione d'uso per il culto, ma manca una normativa nazionale".
Il dialogo con il Campidoglio - E proprio sulla gestione delle moschee esistenti e la progettazione di nuovi luoghi di culto a Roma è stato aperto tavolo con l'amministrazione e la prefettura. "Chiediamo che il Comune inserisca la nostra presenza nel piano urbanistico - ha proseguito Tieri - e c'è una disponibilità da parte dell'assessore Berdini. La nostra non è una preghiera di protesta ma congregazionale".
Anche tanti imam - Tra gli imam presenti quello della sala preghiera di Centocelle. "Le moschee non sono posti nascosti che svolgono un ruolo sconosciuto. - ha detto - Non sono solo luoghi di preghiera ma centri culturali rivolti alla comunità stessa per integrarsi meglio in questa società. Partecipiamo a iniziative nelle scuole e con diverse chiese. È un lavoro importante per la pace e la fratellanza della società. Invito i fratelli ad aprirsi ancora di più alla società". Presenti anche tanti bambini con cartelli "Sì all'islam", "peace", "love", "sì alla libertà di culto".
La replica di Gasparri - "La politica di resa all'immigrazione di ogni tipo di Renzi e di tutte le sinistre ha portato all'allucinante scenario odierno di una preghiera di protesta islamica sotto il Colosseo". È quanto afferma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in una nota. "Protestano - aggiunge - perché vengono chiuse alcune moschee abusive. Ricordiamo che a Roma si sono rifugiati alcuni dei terroristi islamici che hanno colpito città europee proprio trovando protezione in presunte moschee abusive della periferia capitolina".
"Anche nella nostra città - continua Gasparri - la mala pianta del fondamentalismo islamico cresce grazie alla tolleranza di governi e di sinistre che aiutano i clandestini e ne trasportano a migliaia in Italia. I nostri principi costituzionali rispettano i diritti di tutti ma non possono essere usati come pretesto per una vera e propria invasione che avviene nelle periferie, con questi presunti centri di indottrinamento e di avvelenamento; che avviene anche attraverso spazi commerciali sul territorio gestiti da stranieri grazie all'uso di capitali frutto di attività criminali. La preghiera al Colosseo rappresenta la punta di un iceberg. Dobbiamo rispondere con la tolleranza zero perché la nostra Costituzione è quella che ha consentito di erigere a Roma la più grande moschea delle città occidentali".
E conclude: "I diritti sono rispettati. Le prepotenze non devono essere subite. A chi vuole occupare anche il Colosseo si deve rispondere con l'espulsione immediata".