Al via la missione nella base italiana in Antartide
Per i quattro mesi estivi la base italiana Mario Zucchelli sarà operativa ospitando scienziati da tutto il mondo
Sono arrivati con due piccoli aerei i venti scienziati scelti per riattivare, dopo la chiusura invernale, la base antartica Mario Zucchelli. La 32esima campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, PNRA, durerà quattro mesi e vedrà l'avvicendarsi di 230 persone tra tecnici e ricercatori. Gli scienziati italiani hanno avuto il compito di iniziare i lavori e preparare la stazione per l'arrivo del resto della spedizione.
All'interno della base Mario Zucchelli dovranno convivere il
capo spedizione Alberto Zucchelli, i tecnici specializzati dell'
Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), due ufficiali delle
forze armate addetti alla sala operativa, un
medico, un
cuoco e
tre piloti di elicotteri neozelandesi.
I venti ricercatori dovranno affrontare
condizioni climatiche molto difficili con
temperature comprese tra
0°C e -35°C con
24 ore di luce al giorno. Questo clima non è però nulla in confronto ai
-80°C che hanno dovuto affrontare i
dodici scienziati isolati nella base italo francese Concordia per tutti i
nove mesi invernali. A loro verrà dato il cambio proprio da una squadra di tecnici italiani e francesi che partiranno dalla stazione Mario Zucchelli il prossimo mese.
Gli studi delle basi si concentreranno sulla
biodiversità e l'adattamento degli
organismi antartici alle difficili condizioni climatiche: le nuove scoperte potranno aiutare anche gli studi di astrofisica e biomedicina per l'
adattamento dell'uomo nello spazio. Ovviamente la ricerca si concentrerà anche nei campi della
glaciologia, scienze della Terra e
contaminazioni ambientali.
I due centri terresti saranno affiancati nella ricerca dalla
nave Italica, impegnata in esplorazioni oceanografiche e biologiche marine, e dalla
Ogs
Explora, dedita allo studio degli aspetti geologici e geofisici del territorio. La spedizione è finanziata dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che si avvale della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide per gli indirizzi strategici.
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