"Mi disse sono un obiettore di coscienza. Non posso intervenire fino a quando c'è un battito di vita." Francesco Castro, marito di Valentina Milluzzo, la 32enne morta dopo un aborto a Catania, ribadisce che il medico di turno era obiettore. "Chiedevamo spiegazioni ma nessuno si dava da fare. Anche altre persone hanno sentito la frase", assicura l'uomo. La procura ha indagato, come atto dovuto, 12 medici dell'ospedale Cannizzaro.
"Valentina - racconta l'uomo a La Repubblica - si era sentita male la mattina. Chiedeva aiuto e nessuno faceva nulla. Nel pomeriggio l'hanno fatta scendere nella zona parto. Ho chiesto al medico di fare qualcosa e lui mi ha dato quella risposta. L'ha detto a mia suocera e a mio suocero. C'erano anche testimoni, parenti e amici di un'altra partoriente. Ho deciso di portarla in ospedale per sentirci sicuri e invece lei non c'è più", sono le sue parole cariche di rabbia e di dolore.
Anche il padre della donna non si dà pace: "Abbiamo chiesto al medico di fare presto e lui ci ha dato la stessa risposta. Nessuno ci aveva fatto capire che Valentina fosse in pericolo di vita".