"Parto per Fiemme"

Trentino, una protesta creativa per salvare l'ospedale di Cavalese

L'idea è di un'associazione di cittadini della Valli di Fiemme e Fassa, che ha attivato una vera e propria strategia manageriale

di Alessandra Parla

Quella che hanno escogitato a Cavalese, in Trentino, è una strategia davvero geniale. Per salvare il punto nascite dalla chiusura definitiva, l'associazione "Parto per Fiemme", sostenuta dai cittadini delle Valli di Fiemme e Fassa, ha combattuto i tagli della sanità inventando un sistema per mantenere attivo l'ospedale: aumentare il numero dei parti offrendo alberghi gratuiti alle famiglie e assumere nuovi pediatri a tempo indeterminato.

La soglia fissata per mantenere in vita il punto nascite della piccola cittadina di montagna è di 500 parti annui. Finora, però, le mamme delle due Valli trentine partoriscono una media di 270 bambini all'anno. Per questo motivo i cittadini si sono rimboccati le maniche e hanno trovato il modo per incentivare la crescita delle nascite: l'associazione "Parto per Fiemme" si è adoperata con soluzioni manageriali e, tramite mass media, ha promosso veri e propri pacchetti "family friendly".

Si tratta di soggiorni gratuiti in hotel 3 e 4 stelle per i familiari delle mamme che desiderano partorire nell'ospedale di Cavalese, particolarmente gradito sia per la suggestione paesaggistica - è circondato da foreste di abeti - sia per la sua buona reputazione. Da vent'anni, infatti, il punto nascite della Val di Fiemme registra un tasso di mortalità neonatale dello 0.0%. L'associazione si è prefissata un obiettivo: raggiungere i 500 parti entro il 31 dicembre. 

"L'associazione si finanzia con la solidarietà dei cittadini", spiega a Tgcom24 Alessandro Arici, responsabile di "Parto Per Fiemme". "Abbiamo capito che era più importante proporre piuttosto che protestare e così abbiamo stabilito di versare un contributo annuo di 30 euro all'anno per 4 anni. Le famiglie delle mamme che decidono di partorire a Cavalese possono usufruire gratuitamente dell'albergo dai 5 giorni prima ai 5 giorni dopo il parto. Nel 2015 ne abbiamo ospitate 80 che arrivavano da tutta Italia: Milano, Mantova, Roma e Bellunese."    

A Cavalese, però, a mancare sono anche i pediatri. Il punto nascita ha ottenuto la deroga per mantenere l'attività a condizione di adeguare il numero dei medici alla normativa. Per questo motivo "Parto Per Fiemme" ha pensato anche di pubblicizzare, attraverso un tam tam mediatico, un bando di concorso di assunzione di pediatri a tempo indeterminato, che scadrà il 24 ottobre. Per agevolare l'inserimento nel territorio, ai medici vengono offerti gratuitamente diversi servizi: skipass, corsi di teatro e palestra. Ma non finisce qui. A loro disposizione c'è anche un tutor che ha il compito di aiutarli nel trasferimento: provvederà quindi alla ricerca dell'appartamento, all'iscirizione a scuola dei figli e alla conoscenza dei concittadini. 

L' appello, che è stato postato anche sulla pagina Facebook dell'associazione, "ha l'obiettivo di comunicare una proposta di cambiamento di vita": "Vogliamo far capire ai pediatri che noi cittadini delle Valli non offriamo solo la gratuità dei servizi", ha precisato il responsabile dell'associazione, "ma sopratutto una solidarietà che parte dal basso, che punta anche all'inserimento dei figli". Insomma, i valligiani ce la stanno mettendo tutta. "Anche perchè per tutte le donne che vivono nelle vicinanze è importante che questo punto nascite rimanga aperto", sottolinea Alessandro Arici: "l'alternativa possibile sarebbe infatti l'ospedale di Trento, lontano da qui 60km".