Schiaffi, insulti, minacce di morte e perfino la richiesta di mettersi in ginocchio per chiedere scusa: è accaduto a Muravera, provincia del Sud Sardegna, dove una ragazza è stata aggredita all'uscita di scuola da un'altra sua coetanea. Il teatro di questo episodio di bullismo è stato l'esterno dell'istituto alberghiero del paese. Le due non erano sole: ad incitare la "bulla" c'era un vasto pubblico di ragazzi che tra risate e commenti riprendeva l'accaduto. Il video è finito sui social e ha scatenato l'ira degli utenti, ottenendo oltre tre milioni di visualizzazioni. Il caso è finito sul tavolo della Procura dei minori di Cagliari.
“Non voglio neanche i carabinieri in mezzo, che sia! Perché sto venendo a casa tua e ti ammazzo. Ti ammazzo nel vero senso della parola”: affermazioni forti, soprattutto se a pronunciarle è un'adolescente. E ancora: "Chiedi scusa in ginocchio, più forte, devono sentire tutti": l'umiliazione pubblica. Il tutto per via di una presunta fotografia.
L'Unione sarda fa sapere che i carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari hanno aperto un'indagine sotto il coordinamento della Procura presso il Tribunale dei Minori. Le forze dell'ordine hanno identificato parte dei presenti. L'obiettivo è quello di far luce sul caso, stabilendo quando è avvenuta l'aggressione, il luogo preciso e le persone coinvolte in modo da accertare eventuali responsabilità. Da Facebook si apprende, invece, che la "bulla" ha chiuso il profilo social, mentre la vittima comunica ai suoi contatti di star bene e ringrazia per i tanti commenti di supporto.
L'utente che ha postato il video - ma che non era presente durante l'episodio - scrive: "Questo è ciò che è accaduto all'uscita di scuola qualche giorno fa. I protagonisti sono i ragazzi dell'enogastronomico di Muravera. Mi stupisco di come le persone presenti nel video non abbiano avuto neanche il coraggio di intervenire. Con questo vorrei invitare la ragazza e le persone presenti a riflettere e a provare vergogna per il loro stesso comportamento. Spero che vengano presi adeguati provvedimenti!".
Il video si conclude con la vittima che se ne va, da sola. Poco dopo parte il corteo dei ragazzi presenti, che iniziano a insultare, fischiare e deridere.
L'epiosodio rappresenta "un atto grave, che mi ha lasciato molto colpita non solo come assessore ma anche come cittadina per il modo in cui ne siamo venuti a conoscenza, ossia la diffusione su Internet", ha affermato l'assessora regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, che a fine mattinata si recherà nell'istituto per parlare con la dirigente scolastica. "La Giunta sta mettendo in campo azioni per fare da argine a fenomeni di questo tipo e favorire il cambiamento - ha aggiunto Firino - Credo che l'esempio e l'educazione siano i migliori messaggi che si possano dare di fronte ad atti che un tempo forse passavano sotto silenzio e che oggi, anche per una rinnovata sensibilità, emergono. Purtroppo c'e' troppa facilità nel diffondere questi atti sulla rete".
Il direttore generale dell'Ufficio scolastico della Sardegna Francesco Feliziani ha affidato l'incarico per una ispezione nell'istituto a cui appartengono protagonista, vittima e spettatori dell'aggressione. "Abbiamo chiesto subito al dirigente scolastico una relazione dettagliata - ha affermato Feliziani - Vogliamo capire se già in precedenza c'erano state avvisaglie della situazione, vogliamo verificare ogni cosa, saranno sentiti i genitori delle due ragazze. Al termine di tutto si valuterà la situazione e le eventuali sanzioni. Ci stiamo coordinando con le forze dell'ordine".
Il responsabile dell'Ufficio scolastico regionale ha giudicato il video "agghiacciante": "Da parte nostra c'è la condanna assoluta del soggetto protagonista dell'aggressione ma ancora di più per chi stava lì e non ha fatto nulla".
Anche l'ufficio scolastico provinciale di Cagliari ha contattato i vertici dell'istituto, chiedendo di provvedere ai sensi della normativa disciplinare nei confronti dei protagonisti, una volta fatte tutte le verifiche del caso.