Francia, traduttrice violentata nel campo profughi di Calais
L'interprete stava accompagnano un giornalista in un reportage
Una interprete dell'emittente France 5, che accompagnava un giornalista in un reportage nella "giungla" di Calais, il campo migranti nel nord della Francia, è stata violentata la notte scorsa. Secondo quanto emerso dalla procura, la donna, una 38enne di origini afghane e traduttrice di lingua pashtu, sarebbe stata violentata sotto la minaccia di un coltello. L'autore dello stupro sarebbe stato aiutato da altri due aggressori, tutti migranti.
Aggrediti giornalista e interprete e minacciati con un coltello - La troupe di
France 5 stava girando di notte, fra le 2 e le 3, quando è stata aggredita da 3 afghani, stando a quanto affermato dalle vittime. All'inizio gli aggressori hanno tentato di rubare il materiale televisivo, poi uno dei tre ha violentato l'interprete minacciandola con un coltello. Il giornalista e l'operatore venivano tenuti a distanza, anche loro sotto la minaccia di un'arma.
La troupe stava preparando da mesi un'inchiesta sui minorenni che vivono da soli nel campo di Calais. I tre aggressori sono ricercati.
Giustizia francese approva sgombero della "giungla" di Calais - Intanto è arrivato il via libera della giustizia francese allo sgombero del campo profughi di Calais: il tribunale amministrativo di Lille ha dato il proprio assenzo all'evacuazione, respingendo così il ricorso presentato la settimana scorsa da 11 associazioni umanitarie critiche rispetto alle modalità dell'operazione. Secondo i media, l'evacuazione dovrebbe cominciare lunedì.
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