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Bergamo, in un paese sala-sgabuzzino per il rito delle unioni civili

Polemica nel comune bergamasco amministrato dalla Lega Nord. Il caso finisce sui social

Un ampio spazio per gli invitati, affreschi e mobili d'epoca. Si presenta così il salone delle cerimonie del Comune di Stezzano, un paese di circa 13mila abitanti alla periferia di Bergamo. E' in questa stanza che le coppie si scambiano le loro promesse nuziali. Ma non tutte. Il salone è, infatti, utilizzato dagli eterosessuali. A gay e lesbiche, invece, è riservato uno sgabuzzino con scrivania e scaffali colmi di documenti.

E' la rivista online iMille.org a denunciare il fatto. Al sito è arrivata, infatti, la segnalazione di una coppia che si è sposata proprio a Stezzano, comune della sindaca leghista Elena Poma. I due coniugi, pur essendo felici di convolare a nozze, sono rimasti un po' sorpresi dalla location del rito: un piccolo ufficio con librerie e faldoni.

Un comportamento alquanto imparziale che non può non attirare l'attenzione, soprattutto per la comunità LGBT.

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