In Sud Africa il primo uomo ad aver mai ricevuto un trapianto di pene sta per diventare padre. Dopo appena tre mesi il giovane di 21 anni aveva potuto riottenere una piena funzionalità urologia e sessuale anche se la sensibilità nervosa non era stata ancora del tutto riacquistata. I medici avevano definito il risultato dell'operazione "un miracolo": in tutto il mondo sono stati eseguiti solo tre trapianti del pene su pazienti.
A rendere noti gli incredibili risultati del trapianto al convegno della Società italiana di urologia (Siu) a Venezia è stato l'urologo sudafricano Andre' Van Der Merwe che aveva operato il giovane a cui era stato amputato il pene a causa di una estesa infezione dovuta ad una circoncisione fatta con strumenti chirurgici non sterilizzati.
"Il tessuto cavernoso umano responsabile dell'erezione," ha commentato Vincenzo Mirone, segretario generale Siu, "è estremamente delicato e complesso. Le tecniche usate da Van Der Merwe e dai suoi colleghi dell'università di Stellenbosch sono molto simili a quelle impiegate per il trapianto di faccia: la vera sfida, infatti, è riuscire a unire tra loro vasi e nervi dal diametro inferiore ai 2 millimetri".
La complessità dell'intervento è tuttavia controbilanciata dai benefici: tutti e tre i pazienti operati hanno avuto un pieno recupero di tutte le funzionalità, urologiche e sessuali. Il dottor Mirone, però, ricorda: "I risultati dipendono molto dalla condizione di partenza e sono ovviamente migliori su persone giovani e sane e soprattutto se il trauma è limitato. Un sessantenne iperteso difficilmente potrebbe ottenere un recupero brillante come quello del primo paziente operato".
Le circoncisioni sono una pratica molto diffusa in Sud Africa ma non sempre sono eseguite con strumentazione sterile portando a 250 casi all'anno di amputazioni del pene dovute ad infezione. Per tutti questi uomini il trapianto è la sola speranza per riottenere una piena funzionalità.