A gennaio compirà 80 anni. Con coraggio e sempre con quel sorriso beffardo sotto i baffi, Paolo Conte decide di ritornare con un disco strumentale, il primo della carriera, intitolato "Amazing game", sotto l'egida della Decca Records. Il cantautore astigiano ha aperto i suoi archivi, ripescando brani composti in epoche diverse, dagli anni 90 ad oggi. Ispirato alla classica e alla musica da camera, questa musica "non ha paura dei silenzi e delle pause".
Durante la conferenza stampa di presentazione del disco, Conte chiarisce: "Magari la vecchiaia può portare anche un po' di follia, ma in Amazing Game ci sono sempre io, il mio gusto, il mio stile, perché alla fine sono sempre il solito Novecentista. Nel disco ascolterete anche pezzi improvvisati, ma è improvvisazione moderna, non jazz".
A proposito della nuova avventura musicale: "Amo le rivoluzioni del Novecento, ma non perché io sia un Che Guevara o un rivoluzionario. Questo disco è composto da brani che avevo lasciato nei cassetti dopo averli suonati per colonne sonore di pièce teatrali e a scopo di studio e sperimentazione". Sedicesima uscita in quarantadue anni di carriera, il cantautore e compositore raccoglie in musica le sue passioni e punti fermi di una vita tra Hugo Pratt, Eugenio Montale, Chopin, Erik Satie, Schumann.
Questo disco non è un cambio di rotta, come lui stesso ammette, e infatti tranquillizza tutti: "Non ho abdicato alle canzoni". Per quanto riguarda il Nobel per la letteratura a Bob Dylan ha commentato: "Sono d’accordo, c’è stata un'apertura come era avvenuto per Dario Fo. Non mi scandalizzo, ma secondo me tra gli anni 70-80-90 tra i cantautori in Italia c'è stata un'energia e uno sforzo letterario superiore ad altri Paesi. Sarebbero da premiare".
Conte rivela: "Ho tanti maestri, ma al momento non vedo nessun erede della mia musica". Interrogato sul suo cantante italiano preferito, risponde: "Enzo Jannacci, è stato il più grande".
Dal vivo, Paolo Conte tornerà sui palchi italiani ed europei dalla fine di ottobre. Il nuovo tour prenderà il via dall'Auditorium della Conciliazione di Roma il 22 e 23 ottobre. Poi farà rotta a Brescia (Pala Banco, 29 ottobre), Milano (Teatro Arcimboldi, 11-12 novembre), Torino (Teatro Regio, 12 dicembre. Poi si sposterà all'estero, e sarà a Parigi (Philarmonie, 11-12 febbraio) e Amburgo (Elbphilharmonie, 25 febbraio).