Dopo l'ennesimo pestaggio contro suo figlio, Cinzia ha deciso di reagire: ha sporto denuncia in questura, poi ha raccontato su Facebook l'incubo che vive da anni, pubblicando le foto delle ferite sul corpo del suo bambino. Rovigo, scuole "Pascoli", quarta elementare. Il piccolo Lorenzo è un bimbo con una disabilità psicomotoria. In un giorno di fine settembre, tarda a uscire da scuola: la mamma lo trova con il bidello, che lo sta medicando. E' appena stato preso di mira da un bullo, che l'ha spinto a terra. Dieci giorni di prognosi.
"Mio figlio è vittima di bullismo da due anni - denuncia Cinzia Miatton, la mamma di Lorenzo, a Tgcom24 -. Un giorno mi hanno chiamato dalla scuola, mi han detto: 'Venga, suo figlio ha mal di pancia'. Poi ho scoperto che era stato colpito più volte ai testicoli. Un'altra volta è arrivato a casa con l'orecchio tagliato e con i segni di una botta in testa, ma ancora non è chiaro il motivo, per lui non è facile ricordare e raccontare ciò che gli accade".
Lo sfogo della donna è contro la scuola, che non protegge suo figlio come dovrebbe. "I veri bulli non sono i bambini, ma gli adulti. Nella scuola mio figlio è visto come l'anello debole, è messo da parte. Ho allertato il dirigente scolastico e i docenti, ma non è cambiato nulla. Il giorno dopo una delle tante aggressioni, quando ho chiesto spiegazioni a una maestra, lei ha minimizzato: 'E' solo un taglietto sulla bocca'". Ma non si tratta di casi isolati, tanto che nella classe è stato necessario introdurre una sorta di "patente a punti", per punire le tante risse che sfociavano in violenza.
Nemmeno dopo la denuncia in questura, Cinzia è stata contattata dalla scuola. E ora che ha deciso di cambiare istituto al suo bambino, si è trovata ancora una volta sola: "Nessuno sembra volere mio figlio, tutti mi rispondono che non ci sono più posti per bimbi disabili. Ora aspetto una risposta dal provveditorato. Ma serve un atteggiamento diverso: bisogna capire che i disabili non sono anelli deboli, sono risorse".
La replica della scuola: "Nessun caso di bullismo" - "Il bambino non è stato spinto da un bullo, si è trattato solo di un incidente all'uscita dalla scuola: è caduto, gli insegnanti sono subito intervenuti ed è stato medicato". Maria Rita Pasqualin, dirigente dell'Istituto comprensivo Rovigo 1, non vuole sentire parlare di bullismo nella sua scuola. "Sono meravigliata, scopro queste cose dai giornali. Quest'anno la mamma non è mai venuta da me e nei mesi scorsi, quando ha parlato con i docenti, non ha mai denunciato atti di bullismo. Avrei preferito che fosse venuta a parlare con me prima di sporgere denuncia, ora decideremo come agire per il bene del bambino".