Era prevedibile che la questione non finisse lì. Stiamo parlando del test d’ingresso a Medicina e del caso “scheda anagrafica”. In molti, infatti, il 6 settembre scorso avevano sollevato il problema: che poteva succedere se non ci si era ricordati di firmare la scheda anagrafica prima della consegna del questionario? Si rischiava l’esclusione?
IL DECRETO DEL MIUR - Il decreto del Ministero, come anticipato da Skuola.net, parlava chiaro: la consegna della scheda anagrafica completa era un passaggio obbligatorio. A parlare il decreto che disciplinava la prova: "Lo studente deve obbligatoriamente compilare la scheda anagrafica e sottoscriverla unitamente alla dichiarazione di corrispondenza dei dati". Niente da fare, quindi: tutto tempo sprecato e un grande rammarico nel caso di risultato positivo.
QUALCUNO HA TENTATO LA VIA DEL RICORSO - Invece no, perché qualcuno non si è arreso ed è voluto andare avanti nella sua battaglia, presentando ricorso. E aveva ragione: il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, negli scorsi giorni, ha emesso i primi verdetti, accogliendo la domanda degli studenti esclusi a causa di questo vizio di forma. Una strategia che, già l’anno scorso, si era mostrata vincente.
IL PARERE DEGLI AVVOCATI - “La mancata sottoscrizione della scheda anagrafica non appare integrare una illegittimità procedimentale capace di travolgere l’esito positivo della prova di ammissione al corso di laurea – hanno ribadito gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, promotori del ricorso per conto dell’Udu (Unione degli universitari) - tanto più che non emergono dubbi di sorta circa l’effettiva riferibilità soggettiva delle prove d’esame a ciascun candidato (assicurata dalla coppia di etichette con impresso il codice alfanumerico)”.
RIAPERTI I TERMINI PER UN NUOVO RICORSO - Un ricorso pilota che ha aperto un nuovo fronte nella battaglia tra il Miur e le aspiranti matricole. Tanto che l’Udu ha deciso di riaprire i termini per aderire al ricorso vero e proprio, che vedrà in prima linea decine di studenti esclusi proprio per la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica. “Riteniamo che l’amministrazione debba quantomeno provare a selezionare i più virtuosi (semmai un test possa definire i migliori professionisti, medici etc) – fanno sapere i rappresentati dell’Udu - Se nell’aula non sono presenti istruzioni chiare, questo fine viene meno. È chiaro che la mancata firma della scheda per noi è una mera dimenticanza che non può limitare il diritto allo studio. Nel momento in cui nella scheda compaiono tutti i dati anagrafici, la mancanza della firma è un formalismo privo di pregio”.