Obesity Day, quasi un italiano su due deve perdere peso
Questa giornata, organizzata dall'Associazione italiana Dietetica e Nutrizione clinica, trascorre tra molte le iniziative gratuite per sensibilizzare e informare
L'Obesity day è dedicato all'informazione e alla sensibilizzazione sul tema dell'obesità. I dati degli italiani sulla bilancia di Passi, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, indicano che il 42% della popolazione italiana è obesa mentre il 31,6% è sovrappreso. L'edizione di quest'anno ha come motto "Camminare è salute": infatti camminare per 45 minuti 3 volte a settimana è il modo più semplice e economico per perdere peso.
Coloro che soffrono di obesità in Italia sono quasi
una persona su due ma la percentuale cresce man mano che si scende verso il Centrosud: per esempio in Campania il 13% della popolazione è obesa mentre il 37,8% ha un peso superiore alla soglia di sicurezza. In molti dei casi
basterebbe perdere il 10% del proprio peso per ridurre i rischi cardiovascolari.
L'aumento pericoloso del peso si verifica per lo più
tra i 50 e i 69 anni, dove si registra un tasso di obesità del 15%. Per la maggioranza si tratta di uomini, avanti con l'età, con un livello di istruzione basso e in difficoltà economiche. Ed è stato anche pensando a chi non possa permettersi le cure adeguate che nel corso dell'iniziativa chiunque volesse può recarsi in uno dei
150 centri di dietologia ADI italiani per una
consulenza e valutazione gratuita: gli esperti indicheranno una terapia nutrizionale adeguata alla persona.
La
dottoressa
Michela Barichella, Responsabile UOS Dietetica e Nutrizione Clinica del Pini-CTO di Milano, sottolinea: "L'obesità è una malattia cronica multifattoriale in continuo aumento, e sta diventando un vero e proprio problema per la salute pubblica. Consigliamo di mantenere una sana alimentazione abbinata a esercizio fisico ".
Le
cause dell'obesità variano da persona a persona: possono esserci predisposizioni genetiche, squilibri ormonali, fattori ambientali o comportamentali. Uscire da questa malattia non è semplice: chi ne è affetto ha
necessità di cure non solo a livello fisico ma anche psicologico. Il bisogno compulsivo di cibo, infatti, non può essere curato dai farmaci ma è necessario risalire alle cause psicologiche che hanno portato l'individuo a cercare conforto nel piatto.
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