E' "adottabile" il figlio di Martina Levato e di Alexander Boettcher, i due giovani condannati per le aggressioni con l'acido. Lo hanno dichiarato i giudici del Tribunale per i minorenni di Milano, definendo anche la sospensione della responsabilità genitoriale della coppia. I magistrati hanno inoltre decretato la "immediata interruzione" di ogni tipo di rapporto dei due con il piccolo, nato a Ferragosto del 2015.
Il piccolo ha più di un anno e, dal momento della sua nascita, Martina e Alexander hanno continuato a vederlo in carcere per un'ora la settimana, secondo le disposizioni adottate in via provvisoria dai giudici. Da ora in poi non lo potranno più fare: quanto deciso dal Tribunale dei minori toglie loro questo diritto.
E' stata infatti confermata "la nomina del Comune di Milano quale tutore provvisorio del minore" che, hanno stabilito i giudici, ora dovrà "essere immediatamente collocato, ai fini adottivi, a cura del tutore, presso la famiglia scelta dal Tribunale tra quelle idonee per l'adozione".
I giudici evidenziano "l'inadeguatezza di entrambe le figure genitoriali nel rapporto con il bambino, la grave patologia dei loro assetti personologici, la perversione che sottende il loro legame, l'assenza di un reale lavoro proficuamente elaborativo e maturativo effettuato dalla Levato".
Inoltre, l'"eventuale cambiamento" di Levato e Boettcher non può "avvenire in tempi compatibili con le pressanti esigenze evolutive del minore, che necessita con urgenza di essere inserito in un ambiente familiare stabile e sereno ove possa ricevere ogni tipo di cura finalizzata ad assicurargli una crescita sana ed equilibrata". La personalità "patologica" di Martina, tra l'altro, può costituire "grave pregiudizio".
La Levato presenterà ricorso in appello contro la sentenza del Tribunale per i minorenni. La difesa di Alexander Boettcher, invece, valuterà dopo aver letto attentamente le motivazioni se presentare o meno impugnazione in secondo grado. Teoricamente, il procedimento potrebbe andare avanti fino in Cassazione, anche se la sentenza di adottabilità è esecutiva. I giudici hanno escluso con la sentenza anche che il bambino potesse essere affidato ai nonni materni o alla nonna paterna.
La richiesta dell'allontanamento dei genitori naturali dal piccolo era stata presentata dal pm minorile Annamaria Fiorillo dopo la condanna della giovane a 16 e 12 anni e del broker a 23 e 14 nei due processi sulle aggressioni con l'acido.