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Mafia, maxi blitz dei carabinieri nel Palermitano: 16 arresti

Nel corso dell'indagine è emersa una lotta tra nuova e vecchia generazione di affiliati, questi ultimi accusati di aver violato le regole

Blitz antimafia dei carabinieri nel mandamento di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo: circa 100 militari, con l'ausilio di unità cinofile ed elicotteri, hanno battuto i territori di San Giuseppe, San Cipirello e Monreale. Sedici le persone arrestate. Nel corso dell'indagine è stata monitorata in presa diretta una violenta reazione da parte dei nuovi vertici dei clan nei confronti dei vecchi, accusati di avere violato le regole.

Dopo la cattura del vecchio reggente, Gregorio Agrigento, i magistrati ritengono che il ruolo di capomafia fosse passato a Ignazio Bruno, giovane in piena ascesa intorno a cui si erano create alcune divisioni all'interno del clan, soprattutto tra vecchia e nuova guardia.

Le indagini hanno inoltre rivelato che Cosa Nostra investe in coltivazioni di marijuana per rimpinguare le sue casse. Uno strumento di approvvigionamento di denaro che consente alla criminalità organizzata di far fronte alla crisi del racket, con un numero crescente di imprenditori non disposti più a pagare il pizzo.

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