L'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) sostiene che nel 2016 la crescita degli scambi mondiali sarà più contenuta rispetto a quanto previsto in precedenza. Ad incidere sarà il rallentamento del Prodotto interno lordo globale.
Secondo le stime del WTO, contenute nel Trade Statistics and Outlook diffuso martedì, quest'anno il commercio mondiale crescerà dell'1,7%, ovvero ad un tasso di crescita inferiore rispetto a quello stimato fino a qualche mese fa: ad aprile gli analisti prevedevano un aumento del 2,8% (in realtà, sono state riviste al ribasso anche le previsioni per il 2017).
Il WTO sottolinea che il calo registrato nel primo trimestre 2016 – tra gennaio e marzo i volumi di scambio sono diminuiti dell'1,1% – è stato accompagnato da una crescita troppo debole nel trimestre successivo (+0,3%).
Gli analisti elencano i motivi di questa frenata: il rallentamento del Prodotto interno lordo (PIL) mondiale e degli scambi nelle economie emergenti – Cina e Brasile, in primis – e del Nord America.
L'Italia offrirà comunque il suo contributo. Ad esempio, secondo le previsioni elaborate dal SACE, una società del gruppo Cassa depositi e prestiti, le esportazioni italiane cresceranno del 3,2% nel 2016. Un ritmo di crescita più lento rispetto al 2015, ma che tuttavia dovrebbe accelerare nei prossimi anni: +3,7% in media nel prossimo quadriennio per un valore di 480 miliardi di euro nel 2019.
Per riuscirci gli imprenditori italiani dovranno concentrare i loro sforzi sulle economie con il maggior potenziale e rafforzare le loro strategie d'internazionalizzazione.