M5S, Fico: "Troppi personalismi stavano distruggendo il movimento"
Il membro del direttorio spiega il ritorno in campo di Grillo. E avverte la Raggi sulla nomina di Tutino: "Noi abbiamo espresso dei dubbi"
"I personalismi, le divisioni, le correnti: sono l'anticamera della fine", così Roberto Fico, membro del direttorio M5S, in un'intervista a La Stampa, spiega il motivo del ritorno in campo di Beppe Grillo. "Questo periodo di difficoltà - osserva - ci ha insegnato che dobbiamo condividere di più, incontrarci e fare meno selfie".
"Eccessi di personalismo e di egocentrismo non servono a nessuno. E' una regola che vale sempre, a livello nazionale e locale. Guardiamo a come si sono ridotti i partiti. Mica sono nati in modo sbagliato, anzi avevano idee di cuore. Poi però sono crollati sotto i personalismi, le divisioni, le correnti. Sono l'anticamera della fine. Il M5S deve riuscire ad avere gli anticorpi".
Bisogna, dice ancora Fico, "abbandonare la vippagine inutile". L'esponente del movimento insiste sulla strada dell'ortodossia: "Siamo in evoluzione. Basta però non sfregiare il nostro Dna", "i nostri valori devono essere la stella polare, qualunque direzione prendiamo".
Il caso Raggi e Roma - Raggi si è comportata secondo i valori del M5S? "Non c'è dubbio che ci siano state delle difficoltà", risponde anche su Repubblica e "la cosa peggiore, e vale per tutti non parlo solo di Virginia, è nascondere qualcuno che sta sbagliando". Quanto a Tutino, scelto da Raggi per il Bilancio, Fico rileva che "deve scegliere Virginia, ma su quella persona noi abbiamo fatto delle interrogazioni parlamentari, atti motivati e scritti che è bene che un sindaco 5 stelle valuti prima di decidere. Magari ci siamo sbagliati e ha ragione il sindaco, ma quegli interventi vanno presi in considerazione".
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