Sono almeno quattro i miliardi di danni dopo il terremoto nel Centro Italia, secondo le stime comunicate a Palazzo Chigi da Matteo Renzi, che precisa: "Sulle cifre il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio (che invece ha indicato 3-4 miliardi di danni) è stato molto prudente". L'analisi, aggiunge, "va verificata punto su punto. Il terremoto ha colpito luoghi dove ci sono state vittime, ma ha creato in altre zone lesioni importanti".
Ricostruire - Il presidente del Consiglio continua: "Stiamo gestendo con un atteggiamento molto serio la ricostruzione, senza promesse, senza show, senza effetti speciali per una realtà molto difficile, ma che noi vogliamo ricostruire come prima e più bella di prima. Il ragionamento di Casa Italia invece è più complesso, perché vuole creare un cambio di mentalità da qui a 15 anni nel modo di concepire le costruzioni, la pianificazione urbanistica, nel modo di prevenire alcuni eventi, nel modo di tenere insieme efficientamento energetico, miglioramento e adeguamento sismico e innovazione ambientale".
Scuole - Attenzione particolare dedica poi alle scuole, dicendo che su questo tema "non si scherza. Qui parla un padre, non il presidente del Consiglio. Faccio appello ai sindaci, anche a quelli fuori dal cratere sismico. Mettete subito i soldi per progettare interventi che aiuteranno la sicurezza dei nostri figli a scuola". E assicura: "Tutto ciò che serve per le scuole va messo e sarà fuori dai limiti del patto di stabilità, ci sarà massima disponibilità nella legge di bilancio".
Interventi antisismici - "La legge di Stabilità 2017 avrà un grande incoraggiamento ai sindaci e agli amministratori locali interessati che è quello di dire: progettate tutto ciò che serve al miglioramento e adeguamento sismico subito, mettete subito i soldi per progettare gli interventi che aiuteranno la sicurezza dei nostri figli a scuola".
Errani: "Zero rischi" - A Palazzo Chigi il commissario alla Ricostruzione Vasco Errani spiega: "Lavoreremo al miglioramento e all'adeguamento sismico che assicuri che con un 6.0 non ci siano crolli e in quei comuni non si rischierà più la vita". Poi annuncia: "Nel decreto verranno puntualmente identificate aree interne dove insisteremo con politiche di rinvio e di termini fiscali, soluzioni in relazione al nuovo patto di Stabilità dei Comuni, deroga per le assunzioni del personale per consentire agli enti locali di svolgere le attività relative alla ricostruzione, politiche per la riattivazione per il rilancio dell'economia, dal punto di vista del credito e dell'utilizzo dei fondi strutturali".
Curcio: "Molti via dalle tende" - E il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio conferma che le tendopoli stanno per essere abbandonate. "Sta continuando l'attività di assistenza - dice -. Ci sono circa 3mila assistiti, di cui 2500 ancora in tenda. La nostra priorità è chiudere le tendopoli e in questo fine settimana ci sarà una riduzione importante: c'è la convinzione da parte di molti di lasciare le tende".