Il secondo giorno di Milano Moda Donna
Da Prada a Luisa Beccaria passando per Max Mara: gli show del secondo giorno di sfilate meneghine
La semplicità eclettica si affianca e si scontra con l'eleganza estrema, delicata o fastosa. La brama di modernità convive con l'old stile. Talvolta, quasi sempre, si scava in archivio e si rivisitano le epoche passate. Le stampe fiorate si abbinano a quelle check, ai motivi stripes, ai pattern geometrici. Alle sfilate di Milano Moda Donna per la Primavera/Estate 2017 si premia il disordine chiaramente intenzionale e l'esaltazione dei contrasti. Purchè, tra loro, siano armoniosi.
Nel secondo giorno di passerelle meneghine si celebra il ritorno all'eleganza semplice di
Prada. Che accantona le complicazioni di stile e per la prossima stagione calda fa sfilare stampe d’ispirazione
Sixties, borse a cartella, nuvole di piume colorate su bordi, spacchi e scialli. Le scarpe sono comunque vistose, i pattern vivaci. I ricami gioiello impreziosiscono tuniche essenziali. Nella loro complessità i capi sono versatili, eclettici, originali e contemporanei. Ma tutto rimanda a un guardaroba più
soft rispetto ai precedenti cui Miuccia ci aveva abituati. Sembra che la Signora, come tutti la chiamano, abbia preso le distanze dal 'ruggito' delle passate collezioni, senza però per questo, smentire il suo genio.
Da
Max Mara, invece, si ripercorrono i grandi lavori di
Lina Bo Bardi, architetta italiana naturalizzata brasiliana. Alle sue opere e al suo estro sono dedicati i capi delle collezioni che le fanno un tributo attraverso stampe ispirate alla flora tropicale e ai suoi animali, disegni di faune all'equatore, nature rigogliose come quelle brasiliane. Non a caso, infatti, la cornice di
Palazzo Serbelloni a Milano che ha ospitato lo
show si è trasformata per l'occasione in una foresta.
Si cambia completamente musica sul
catwalk di
Luisa Beccaria che spalanca le sue porte a ninfe contemporanee con abiti principeschi adornati di delicate stampe floreali, di ricami a filo e di seducenti trasparenze chiaramente
bon ton. La
palette cromatica premia il colore dell'acqua in tutte le sue sfumature, ma non mancano le
nuance del rosa. La lunghezza degli abiti, le cui maniche talvolta si trasformano in mantelle, varia dal mini al maxi con linee svasate in stile anni 70.
L'atmosfera si fa più
casual da
Emilio Pucci che porta in scena un guardaroba veloce e dinamico, pronto da indossare. Sulla sua pedana vince il mondo dello sport esaltato e incoraggiato da lunghi abiti scivolati che si accompagnano a
trench con stampe d'archivio e a
mini dress tempestati di lucenti
paillettes. A dare ancora più energia allo
show, i colori: dal giallo all'arancio passando per il verde, il rosa, l'azzurro e gli intramontabili
black & white.
Si punta molto sulla vivacità delle tinte anche in casa
Ports 1961 dove imperano il verde, il giallo, il bianco e l'arancio. Che si alternano e si affiancano a freschi motivi a righe, orizzontali, verticali e a contrasto. La sfilata è un tripudio di camicie dal taglio maschile, completi pijama, abiti lunghi a coste, gonne asimmetriche. E non smentisce quel sapore
casual-chic che da sempre caratterizza il
brand.
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