I dati di almeno 500 milioni di utenti Yahoo! sono stati rubati nel 2014. Lo conferma la stessa società sottolineando che le informazioni rubate con il cyberattacco includono nomi, indirizzi email, numeri di telefono, data di nascita e password. "Stiamo lavorando con le autorità, abbiamo forti sospetti che dietro l'attacco ci sia un Paese straniero", fanno sapere dal colosso del web.
Il cyberattacco potrebbe avere pesanti implicazioni sul processo di vendita del core business di Yahoo! al leader delle comunicazioni Verizon. L'azione dei pirati informatici, secondo una fonte citata dal sito Recode, potrebbe essere tanto brutta, o peggiore" di quella su cui Yahoo a inizio agosto stava indagando. Allora un hacker che si faceva chiamare "pace" aveva messo in vendita sul dark web circa 200 milioni di account Yahoo. Quello stesso pirata informatico pare avesse fatto altrettanto in precedenza con data rubati da MySpace e LinkedIn. Era stato lui stesso ad avere riferito al sito tecnologico Motherboard che le informazioni relative agli utenti Yahoo risalivano probabilmente al 2012 e che includevano username, password, data di nascita e indirizzo email alternativo.
All'epoca Yahoo disse di essere a "conoscenza di quanto riportato. Siamo impegnati a proteggere la sicurezza delle informazioni dei nostri utenti e prendiamo seriamente quanto riferito". Il gruppo che ha preso forma in una stanza della Stanford University nel 1994 e successivamente diventato un colosso Internet poi tramontato non invitò gli utenti a modificare la password. Questa volta potrebbe essere costretto a farlo anche se, secondo la fonte di Recode, è un po' tardi.
Media: Mayer sapeva di indagine cyberattacco in luglio - Marissa Mayer, l'amministratore delegato di Yahoo!, sapeva delle indagine interne sul cyberattacco da luglio ma non lo ha comunicato agli investitori, alle autorità e a Verizon. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti. Verizon ha acquistato Yahoo! in luglio per 4,8 miliardi di dollari ma è stato informato dell'attacco solo martedì.