Un'opulenza d'altri tempi e un'allure d'antan. Un'iperbole di luccichii infiniti e di colori, pastello e intensi, scuri e vivaci. E poi, gli accenti orientali. Che la fanno da padroni e si accompagnano a predominanti note futuristiche. Alessandro Michele, ancora una volta, sulla passerella di Gucci riporta in auge epoche e culture diverse, le mixa, le sovrappone. E le rivisita come solo lui sa fare. La sua Primavera/Estate 2017 ha un inconfondibile sapore di unconventional e di fantasmagorico, è espressione di caos chiaramente ricercato e di libertà. Se non altro, porta la sua firma e l'impronta della sua voglia di gioco d'azzardo.
In un disco club, dove ogni cosa sa di rosa - dal pavimento alle pareti - incedono con piglio deciso dame del passato, giovani asiatiche, fanciulle sognanti avvolte in nuvole di tulle che sembrano uscite dalle fiabe, ragazze punk dallo spirito brioso.
Sugli abiti imperano tigri, zebre, draghi e altre bestie feroci, cuori e stampe lettering. Ma ancor di più ci sono fiori, a profusione - sia stampati che applicati e di ogni forma e in ogni tinta. Che non mancano mai. Quei motivi bucolici talvolta si alternano, talvolta si combinano con eccentriche stripes e con incandescenti pattern geometrici.
Regina della sfilata è la palette cromatica: i colori spaziano dal blu cielo al rosa antico, dal rosso intenso al bordeaux, dal giallo limone al verde smeraldo. Non mancano i blu, i viola, i marroni. Le tinte neutre e l'arancione.
I pantaloni sono flare o slim fit e tagliati alla caviglia. Le gonne e i vestiti sono lunghi, dal ginocchio in giù. Ogni capo si tempesta di lustrini e di paillettes enormi e scintillanti. Le ensemble in total gold brillano come lingotti d'oro. Sui long dress monospalla si increspano ruches eccentriche e vorticosi volant. Le maniche a palloncino si gonfiano senza discrezione alcuna. Così come le balze sulle skirt.
Tutto è un eccesso, tutto è barocco, nulla è dato al caso. E, specialmente, tutto è in formato maxi, a partire dagli accessori: gli occhiali da sole e da vista sono vistosi a dir poco, i cappelli sono opere d'arte, le scarpe svettano su tacchi e platform vertiginosi, gli orecchini sono preziosissimi.
Neanche le borse conoscono lo stile essenziale: sono ricche e opulenti, tempestate di stampe, di applicazioni. Luccicano anch'esse. E non accantonano la doppia G. Il logo che accompagna la maison fiorentina da oltre cento anni, infatti, sarà protagonista anche della prossima stagione calda.
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