I PROGRESSI DELLA TECNOLOGIA

Il caro estinto non si disperde: diventa pianta, diamante o vinile

In diverse parti del mondo la trasformazione delle ceneri umane è comune, in Italia non ancora

Vinili, piante e diamanti: sono solo alcuni dei modi più impensabili per tenere con sè i propri cari. Le ceneri ricavate dalla cremazione dei cadaveri possono, infatti, essere utilizzate in svariati modi. In alcuni Paesi la trasformazione è già abbastanza diffusa. Non si può certo dire lo stesso dell'Italia, dove, invece, queste pratiche faticano ad andare in porto.

C'è chi "rinasce" albero, pianta o fiore - Non si tratta di una proposta per chi crede nella reincarnazione. Bensì di un procedimento che, tramite le ceneri, permette agli umani di avere "nuova vita" e trasformare i loro resti in alberi, piante o fiori. Si tratta di Urna Bios, un'urna biodegradabile introdotta nel mercato spagnolo nel 1997 e creata dal designer spagnolo Gerard Molinè. L`urna è composta da una capsula superiore, che contiene semi e un substrato vegetale per facilitare il germoglio, e da una inferiore, dedicata alle ceneri. Queste ultime contengono nutrienti come fosforo e potassio che aiutano la pianta nella fase di radicamento e assorbimento dell'acqua. La tecnica è sbarcata in Italia da un paio d'anni, ma fatica ad andare in porto. 

"Noi trattiamo per lo più con le agenzie cimiteriali che con i singoli. Ad ogni modo, queste pratiche non vanno tanto in Italia, perchè le procedure burocratiche passano prima dai Comuni, che devono dare il permesso - ha dichiarato a Tgcom24 Andrea Mallarino, della ditta L'altra Italia-Urna Biologica - Non abbiamo ancora ottenuto dei risultati concreti. Ci siamo fatti conoscere, ma il prodotto non sempre viene apprezzato, pur essendo biodegradabile ed ecologico. Attualmente stiamo lavorando ad un progetto con un cimitero per creare un'area apposita all'interno di esso, ma è ancora tutto bloccato". "Ci occupiamo per lo più di ceneri animali - aggiunge Mallarino - L'Italia deve ancora abituarsi a questo nuovo modo di concepire il post mortem".

La diamantificazione delle ceneri - In Svizzera, già da una decina d'anni, è possibile trasformare le ceneri in diamanti, attraverso l'estrazione del carbonio. Quest'ultimo viene poi successivamente lavorato a temperature altissime e trasformato in grafite. In Italia se ne occupa Algordanza, una società nata in Svizzera nel 2004 e sbarcata nel nostro Paese nel 2009. I costi di trasformazione non vanno sotto i 4mila euro. Alcuni la considerano, però, una speculazione sui morti. Compreso Carlo Giovanardi che ha appena presentato un ddl al Senato, con cui vorrebbe estendere il reato di vilipendio al cadavere alla diamantificazione. E insiste sulle normative italiane che permettono alle ceneri di essere "disperse", ma non "utilizzate".

Vinili, clessidre, matite - Ma non è finita qui. Se si vogliono trasformare i propri parenti in "musica" si può fare: sul sito britannico andvinyly.it è possibile ordinare un vinile con le ceneri dei propri cari compresse al suo interno. Le tracce sonore possono essere create ad hoc o essere scelte tra quelle esistenti. E ancora è possibile utilizzare le proprie ceneri o quelle di uno o due cari per creare una clessidra, tramite le Lifetime Hourglass Urns della ditta di urne californiana In The Light Urns. Lunga vita ai parenti anche tramite scrittura e disegno, perchè le ceneri possono essere trasformate anche in matite. Ognuna di esse ha il nome del defunto, le date di nascita e morte. E' questa la creazione della designer Nadine Jarvis. Tutte queste forme di trasformazione delle ceneri possono essere acquistate online.