Salvini: "Berlusconi è d'accordo con noi, ma le parole non bastano"
"O si sottoscrive un programma comune, lasciando fuori dalla porta chi ti ha fregato, oppure niente": le condizioni poste dal leader leghista
Sulle proposte della Lega, a partire dalla riforma presidenziale, Silvio Berlusconi si è detto "d'accordo, a parole". Ma "l'essere d'accordo in linea di principio non basta: o si sottoscrive un programma comune, lasciando fuori dalla porta chi ti ha fregato, oppure niente". Lo ha detto il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, all'indomani dell'incontro con il leader di Forza Italia.
Parisi: necessità rinnovare classe dirigente - Intanto Stefano Parisi a Rainews24 ribadisce la sua strategia per rinnovare il centrodestra. "Credo che ci sia la necessità di fare un rinnovamento della classe dirigente che si deve misurare anche con i risultati elettorali. Credo che siano passaggi giusti. Ognuno poi ha un bagaglio di esperienza io non sono per il nuovo e basta".
"Coalizione su programma non su alchimie politiche" - "Le coalizioni sono forti se il confronto programmatico è saldo. Lo stare insieme a prescindere non funziona, si rompe dopo tre mesi. Ci si deve mettere d'accordo sul programma di governo con cui poi chiedere la fiducia agli italiani e a loro si è vincolati. Le coalizioni non nascono con alchimie politiche, la strada da seguire e' quella che abbiamo fatto a Milano", ha poi aggiunto.
"Leader non si autoproclama, conta consenso" - "Le primarie così come sono in Italia sono una cosa ridicola, certo non ci si autoproclama leader, ci sarà un momento in cui questa scelta dovrà essere fatta e il consenso popolare è un pezzo importantissimo di questa scelta", ha spiegato Parisi sottolineando che "le coalizioni sono forti se il confronto programmatico è saldo, non si può stare insieme a prescindere".
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