Massacrato in metro a Roma, la madre: "Nessuno ci ha aiutati"
Il 37enne Maurizio Di Francescantonio aveva chiesto a due giovani di smettere di fumare nel vagone. Ora dovrà essere operato
"Ho cercato di proteggere mio figlio e hanno picchiato anche me, ma nessuno ci ha aiutati". E' questo il racconto di Elena Vazzaz, madre di Maurizio Di Francescantonio, il 37enne massacrato di botte nella linea B della metropolitana di Roma da due giovani ai quali aveva chiesto di non fumare. "Il pestaggio non finiva mai - ha proseguito la donna -, ora mio figlio sta male e deve ancora essere operato".
In un'intervista al
Corriere, la madre di Maurizio (60 anni) ha ricostruito la vicenda di quella maledetta domenica pomeriggio. "Io e mio figlio siamo saliti sulla metropolitana a Termini per recarci a Tivoli - ha detto -. A un certo punto Maurizio si è accorto di qualcosa: un tipo strano, appoggiato alla parete del vagone, che fumava".
Dopo che il 37enne ha chiesto al giovane di spegnere la sigaretta, "all'improvviso
quel tipo si è messo davanti a Maurizio e gli ha dato due schiaffi", ha raccontato la donna. Il pestaggio era appena cominciato: "Gli ha dato una raffica di botte e Maurizio è caduto a terra con lo sguardo fisso, non si muoveva". Elena Vazzaz ricorda poi
l'entrata in scena del complice del picchiatore: "Aveva visto tutto, era sceso da un'altra porta e dalla banchina ha cominciato a tirare pugni in testa pure lui. E proprio dove Maurizio era stato operato da ragazzino".
I due malviventi sono stati poi arrestati anche grazie al riconoscimento effettuato dalla donna. Si tratta del 26enne
Luigi Riccitiello, di Caserta, e del 24enne
Antonio Senneca, di Aversa. "Li ho rivisti in commissariato - ha dichiarato la Vazzaz -, me ne hanno messo davanti uno e l'ho subito riconosciuto".
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