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La storia di Achille, il lupo rimasto zoppo e aiutato dal suo branco

Un video mostra l'estrema fedeltà e l'altruismo di un gruppo di esemplari della Riserva naturale del Monte Rufeno

A volte la natura regala storie bellissime, anche quando il protagonista è un animale da tutti creduto cattivo e spietato: il lupo. Ecco, la storia del lupo Achille ci insegna esattamente il contrario. Rimasto zoppo nel 2014, probabilmente a causa di una tagliola, questo esemplare ha perso la capacità di camminare bene e di cacciare, rischiando di morire di fame. Nelle immagini diffuse dalla Riserva naturale del Monte Rufeno (Viterbo) si vede però come il branco non abbia abbandonato Achille: durante gli spostamenti, i suoi compagni procedono lentamente, lo aspettano di continuo e dividono il cibo con lui.

"Vivere da lupi significa soprattutto collaborazione, fedeltà reciproca e, come insegnano i compagni di Achille, aiuto per chi è in difficoltà", scrive su Facebook lo scrittore e naturalista Giuseppe Festa, autore del montaggio del video.

"Il lupo è un animale con un fascino ancestrale - spiega Festa -, che spaventa, con cui gli uomini sono in conflitto da sempre, ma che è indissolubilmente legato a noi. C'è molta cattiva informazione a riguardo: sono 150 anni che non si registrano casi di attacchi da parte di questi animali e gli ultimi che ci sono stati, nell'ottocento, provenivano da esemplari affetti da rabbia. Ciononostante, ancora oggi in Italia ne vengono uccisi dai bracconieri circa 300 ogni anno".

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