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Il Pagante: "Ecco il nostro primo album"

Il gruppo musicale diventato virale in Rete presenta a Tgcom24 il primo album "Entro in pass"

Dopo tanti "tormentoni", arriva il primo album de Il Pagante. Non a caso "Entro in pass" prende il titolo dal primo singolo uscito nel 2012 e che ora si presenta con una veste tutta nuova grazie alla partecipazione di Jake La Furia. Il gruppo musicale diventato virale in Rete da sempre si contraddistingue per l'ironia tagliente in cui racconta la società vista con gli occhi del "pagante". A Tgcom24 spiegano: "Estremizziamo per fare ridere e non criticare".

Perché il disco si chiama "Entro in pass"?
Prende il titolo dal nostro primo pezzo, nato per gioco. Quando abbiamo deciso di mettere in musica i nostri concetti che esternavamo su Facebook lo abbiamo fatto in modo amatoriale. 'Entro in pass' parla di Milano e la nostra città riveste un ruolo più importante rispetto agli altri brani. Dovevamo scegliere un titolo e non abbiamo avuto dubbi.

Il brano è stato rivisitato...
Da tempo volevamo rifarla. Jake La Furia conosce bene Milano e la realtà che descriviamo, c'è anche un rapporto di amicizia e di supporto reciproco. Dal piacere di collaborare insieme è nata la nuova verisone...

Come è la realtà vista dagli paganti e come è cambiata in questi anni?
Girando i locali abbiamo visto diverse realtà, non tutte le regioni d'Italia affrontano il mondo della discoteca e del divertimento in modo uguale. Cambia sempre. Nelle nostre canzoni estremizziamo degli atteggiamenti. Noi lo facciamo non per criticare ma per far sorridere.

Siete innovativi nel linguaggio, come nascono gli slang?
E' fondamentale, coniamo anche dei neologismi, vedi 'pettinero'. Che sta per pettinato. E da lì nascono altre parole...

Dam è il vostro ultimo singolo... 
Parla della voglia dei ragazzi di andare ad Amsterdam divertendosi con quello che in Italia è proibito, la cannabis. Raccontiamo con chiave ironica gli occhi dei ragazzi che guardano tutto come fosse il paese dei balocchi.

Cosa pensate del successo di Rovazzi, vi disturba?
No. Anzi. Il suo è un prodotto molto simile al nostro, le sonorità musicali le ha prese da noi, i produttori sono gli stessi. Gli diamo merito, ha trattato il nostro tema in modo antitetico... Se noi parliamo di pettinero, lui parla della persona che va in ciabatte nel locale...

Una collaborazione tra voi è possibile?
Pagante-Rovazzi? Non so se ce la fanno fare, fosse per noi un caffè non si nega a nessuno.

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