La cifra di 1 milione e 185 mila euro corrisposta dagli Stati Uniti alla famiglia di Giovanni Lo Porto, il volontario italiano rimasto ucciso in Pakistan da un raid americano, è a semplice titolo di "condoglianza". Lo afferma la Casa Bianca, aggiungendo che la donazione è avvenuta "nella consapevolezza che nessuna cifra possa mai riportare in vita i loro cari". Lo stesso discorso, sottolinea Washington, vale anche per l'americano Warren Weinstein, deceduto nella medesima circostanza.
L'accordo, sigliato l'8 luglio in presenza di un diplomatico Usa e di un notaio di Roma, non rappresenta dunque un risarcimento formale, ma solo una concessione "in memoria del sig. Giovanni Lo Porto". Manca una precisa assunzione di responsabilità da parte delle autorità americane.
Il giovane volontario siciliano era stato rapito in Pakistan nel gennaio 2012, mentre lavorava per una Ong tedesca che dava assistenza alle popolazioni del Pakistan allora colpite da pesanti inondazioni. Il ragazzo era stato sequestrato assieme a un collega tedesco, successivamente rilasciato. Le circostanze prigionia sono tuttora avvolte nel mistero. E' certa solo la causa della morte, dovuta all'attacco, nel gennaio 2015, di un drone di Washington. Un'azione che aveva portato alla morte anche del cittadino americano Warren Weinstein e del leader terroristico Ahmen Farouq, anche lui di cittadinanza americana.