L'ACCUSA INFAMANTE

Mafia Roma, chiesta archiviazione per l'ex sindaco Gianni Alemanno

La procura fa cadere l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Alemanno: "Mi hanno tolto un macigno"

La Procura di Roma ha chiesto al gip l'archiviazione dell'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso contestata all'ex sindaco Gianni Alemanno nell'inchiesta Mafia Capitale. Lo ha annunciato il procuratore aggiunto Paolo Ielo nel corso dell'udienza del processo per corruzione a Marco Milanese in cui era prevista l'audizione di Alemanno. "Si rimuove un macigno dalla mia vita", ha commentato l'ex sindaco.

Nel corso dell'udienza l'ex sindaco della capitale si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Fino a quando il gip non deciderà sulla mia posizione - ha dichiarato - non parlerò perché questo non è il mio processo". Nel quadro degli accertamenti su Mafia Capitale, Alemanno è sotto processo per corruzione e finanziamento illecito davanti ai giudici della seconda sezione penale.

Resta l'accusa di finanziamento illecito e corruzione - L'ex sindaco di Roma resta imputato in una tranche del processo sul cosiddetto "mondo di mezzo", per denaro ricevuto tra il 2012 e il 2014 da Salvatore Buzzi. Alemanno deve rispondere di finanziamento illecito e corruzione nel processo, la cui prossima udienza è fissata per il 7 novembre. Secondo la Procura, Alemanno avrebbe ricevuto 125 mila euro per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio. I soldi, in base all'impianto accusatorio, sarebbero giunti da Buzzi in accordo con Massimo Carminati e sarebbero stati versati alla fondazione Nuova Italia, presieduta dallo stesso Alemanno.

Il commento di Alemanno - "Se anche la Procura, con grande onestà intellettuale, chiede l'archiviazione dell'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, è la rimozione di un macigno che ha gravato per due anni sulla mia vita". Così l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno ha poi commentato commenta la richiesta da parte della Procura di Roma di archiviare quel capo d'accusa nel processo su Mafia Capitale.

Storace: "Chi lo accusava ora chieda scusa" - "Chi accusava Gianni Alemanno di mafia, chiede l'archiviazione: è un atto di onestà della Procura nei confronti dell'ex sindaco della Capitale, che non era governata da un criminale". Lo scrive in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Francesco Storace. "Attendiamo con serenità la decisione del Gip - aggiunge -, ma già oggi sappiamo che i tanti, troppi che hanno speculato, quante volte lo attaccò ignobilmente Ignazio Marino..., su Alemanno, dovranno scusarsi con lui a meno di non dover abbassare la testa. Noi siamo felici. Suoi oppositori quando era sindaco in Campidoglio, siamo orgogliosi di averne sostenuto l'estraneità a quell'accusa infamante non appena coinvolto. Ora avanti, con fierezza".