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Assange, la giustizia svedese conferma mandato d'arresto per stupro

L'interrogatorio previsto per il 17 ottobre a Londra. Dal 2010 il fondatore di Wikileaks è rifugiato nell'ambasciata ecuadoriana nella capitale inglese per sfuggire all'arresto

La giustizia svedese ha confermato il mandato di arresto europeo spiccato nel 2010 nei confronti di Julian Assange, accusato di violenza sessuale. La corte d'appello di Stoccolma ha infatti respinto il ricorso per la revoca del mandato d'arresto, spiegando che il fondatore di Wikileaks "è ancora sospettato per il caso di stupro e che sussiste ancora il rischio che cerchi di eludere il procedimento legale o un'eventuale condanna".

Il 17 ottobre il fondatore di Wikileaks, rifugiato presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal 2010, dovrà rispondere alle domande della procura svedese.

l'interrogatorio sarà condotto da Wilson Toainga, procuratore dell'Ecuador, ma al procuratore capo svedese Ingrid Isgren e a un investigatore della polizia svedese sarà permesso di essere presenti per porre domande passando per il tramite del procuratore del Paese sudamericano. Toainga sarà anche responsabile del possibile prelievo di campioni di fluido corporeo.

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