la storia

Frank Lentini, l'uomo con tre gambe che conquistò l'America e trasformò la sua diversità in grandezza

Alla fine dell'Ottocento il giovane partì dalla Sicilia sfidando i pregiudizi e le superstizioni sulla sua malformazione. Ora il paese di Rosolini rende omaggio al suo cittadino così speciale

di Giuliana Grimaldi

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Nel suo paese natale, Rosolini, in provincia di Siracusa, era conosciuto con il soprannome di "maravigghia", negli Stati Uniti invece lo ribattezzarono presto "The Great Lentini". Entrambi i nomignoli cercavano, invano, di raccontare l'unicità di Francesco Lentini, nato con tre gambe, quattro piedi e due apparati sessuali completi e funzionanti. A fine Ottocento il giovane siciliano riuscì in un'impresa giudicata per l'epoca impossibile: trasformare la propria diversità in risorsa: da artista internazionale conquistò la fama e il rispetto che una cultura arretrata e superstiziosa gli avevano negato nei primi anni di vita.

A raccontare ai microfoni di Tgcom24 una storia così insolita e moderna allo stesso tempo, è il principale biografo di Lentini, il dottor Salvatore Spadaro, di professione commercialista, ma con una grande e consolidata passione per la storia locale. Tramite gli archivi di Stato e storici ha recuperato la documentazione dell'epoca e la stampa, via Facebook ha rintracciato i parenti dell'uomo tripode più famoso di tutti i tempi e oggi racconta chi è stato davvero Frank Lentini, anticipando un volume di prossima uscita.

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Chi è Frank Lentini?
Frank, all'anagrafe Francesco, nasce a Rosolini, in provincia di Siracusa, il 18 maggio 1889, dai braccianti Natale Lentini e Giovanna Falco. Arriva in una famiglia di dodici figli, con sette sorelle e cinque fratelli. La levatrice che lo fa nascere si accorge del suo deficit fisico e, come racconta persino la stampa americana dell'epoca, scappa dalla casa dove è venuto alla luce urlando, richiamando l'attenzione delle altre donne del quartiere. Il neonato infatti ha quattro piedi, tre gambe, sedici dita e due apparati genitali.

La famiglia non accetta subito tale diversità di Francesco...
Nessuno ha il coraggio di dire alla madre il motivo delle urla della levatrice. Quando si rende conto delle malformazioni, la donna non lo accetta, è per lei uno shock troppo grande visto che già le sono nati altri figli morti. Rifiuta inizialmente il piccolo Francesco che viene allora accudito dalla nonna Peppina Casto e in seguito dalla la zia Giacoma. Quest'ultima lo prende con sé, dimostrando che il bambino è perfettamente normale dal punto di vista mentale e lo riconsegna alla madre quando è già in grado di parlare e camminare. 

Come riesce il piccolo Francesco a fare i conti con la sua diversità?
Rimane a Rosolini fino a circa dieci anni: lui stesso racconta di quando andava a giocare in una piazzetta di Rosolini. In qualche modo è riuscito a integrarsi con gli altri bambini. Intorno ai 5/6 anni si accorge che la terza gamba è rimasta più piccolina e non tocca più per terra, ma non dispera e presto si adatta alla sua realtà: impara a sedersi e a dormire in maniera da non schiacchiare l'arto in eccesso e a un certo punto lo lega intorno alla vita con una cintura. La madre gli ordina sempre due paia di scarpe, per poter avere due calzature destre. Anche i pantaloni che gli vengono cuciti sono speciali.

Sul piccolo Lentini si diffondono, però, dicerie e superstizioni...
Francesco nasce e cresce nell'Italia reduce dei moti rivoluzionari che portano all'Unità, in un ambiente culturalmente arretrato. Prende piede l'idea che la mamma Giovanna, durante la gravidanza, "si pigghiau ri scantu", cioè sia rimasta impressionata nel vedere "u mastru carraturi" (il mastro carrettiere) con un tavolo bucato poggiato su tre gambe. Iniziano a chiamarlo "maravigghia" (cioè fenomeno soprannaturale) e "Ciccinieddu tri pieri" (Francesco tre piedi). Oggi non facciamo fatica a spiegare la sua condizione da un punto di vista scientifico: gli arti e i genitali in più appartenevano a un fratello gemello non formato interamente, di cui si era sviluppata solo la parte inferiore del corpo, rimasta incollata alla sua schiena.

Perché a un certo punto Francesco lascia Rosolini?
Tutti volevano vederlo e nei primi anni viene esibito dalla famiglia. Quello che diventa il suo primo manager è un tale Magnano che porta in giro lo spettacolo dei pupi: capendone il potenziale, lo conduce in America promettendogli fortuna. Così nel 1898 Francesco parte con il padre e via Liverpool sbarca negli Stati Uniti.

Cosa succede a quel punto?
Francesco arriva nel Nuovo Mondo e diventa Frank: lì comincia la sua vita da artista. Qualche mese dopo il circo Ringling Bro. e Barnum & Bailey di New York lo ingaggia: lavorerà con quella compagnia per quasi per 35 anni, in tendoni che ospitano anche 35/40mila spettatori.

In che modo sfrutta le sue peculiarità?
Esegue un numero che dura 15 minuti: calcia il pallone con la terza gamba e un assistente glielo porta indietro. Diviene in breve famoso come "Frank Lentini 3 Legged man". Fa persino una tournée in giro per l'Europa e l'America del Sud.

Come riesce a farsi accettare?
Questo uomo rappresenta il simbolo del riscatto della diversità perché cercò sempre di vivere in modo normale: nel 1907 sposò Theresa Murray, una donna molto bella, figlia di un piccolo industriale della pelle che faceva uno spettacolo nello stesso circo. Ebbero quattro figli: Giuseppina, Natale, Francesco Junior e Giacomo (James). Gli attuali discendenti sono i nipoti Richard e Pamela Longo, Bill Wieland e Jannelle Maide, Jim e David; Jim, George, Michael, Theresa, Clarolyn, Phyllies e Kathy. Intorno al 1935, iniziò a convivere con un'altra donna, Helen Shupe.

Quale aneddoto le sembra più curioso tra quelli che lei ha raccolto?
Gli aneddoti di Frank sono tantissimi. Lui stesso a un certo punto racconta che anche in America è costretto a comprare due paia di scarpe. La scarpa sinistra che gli avanzava la regalava a un collega del circo con un solo piede. 

Era un fenomeno da baraccone o un fenomeno e basta?
Lui non si considerava un fenomeno da baraccone. Alla domanda perché fosse nato così, rispondeva: "Mia madre non ha dato alla luce due figli. Più di uno, ma non due". È chiaro che a quel tempo, soprattutto nei primi anni venti del Novecento, era considerato un fenomeno da baraccone, ma lui seppe staccarsi dal gruppo degli altri freaks perché era intelligente, conosceva tante lingue, assolutamente normale e acculturato. Dopo i 50 anni, infatti, iniziò a difendere la categoria delle persone disabili: in Usa erano visti come malati da rinchiudere e Frank si batté contro questa idea, prese le difese dei "diversi" ritenendo che fossero artisti che vivevano della loro arte, non solo fenomeni da esibire. A quel punto rinunciò persino a tenere lo spettacolo di calcio e iniziò a distribuire un opuscolo in cui raccontava la sua storia e perché fosse nato con tre gambe, riassumeva le regole base dell'igiene, consigliava l'attenzione nella pratica sessuale e invitava tutti a riconsiderare i disabili in modo nuovo. Insomma, fece del suo deficit un punto di forza, seppe comunicare a tutto il mondo che oltre i rifiuti e i pregiudizi, i deficit possono essere delle unicità.

Perché la città natale ha deciso di ricordarlo adesso? Cosa prevederà il calendario della manifestazione?
Frank Lentini visse la maggior parte della sua vita in Florida e morì lì il 21 settembre 1966. Proprio in coicidenza con tale data la città di Rosolini ha deciso di indire un "Memorial Day". Il 20 e il 21 settembre nella nostra città giungeranno per la prima volta, dopo quasi 120 anni, i suoi nipoti e i discendenti americani e incontreranno i loro parenti siciliani. Sarà l'occasione anche per presentare l’anteprima del libro in cui racconto per esteso la storia dell'uomo tripode più famoso del mondo, "Frank Lentini. Più di un uomo, ma meno di due".