Al centro della bufera c'è lei, Mindy, labrador che da 7 anni è la vista della sua padrona, Lucia Di Mascio, 31enne non vedente di Pescara, dal 2011 centralinista alla Ausl della città abruzzese. La presenza di Mindy sul posto di lavoro della giovane ha scatenato le proteste degli altri centralinisti che durante il turno non tollerano la sua presenza e l'8 settembre sono arrivati a incrociare le braccia; uno di loro ha accusato anche un malore facendo intervenire il 118. Il caso è esploso sui tavoli della dirigenza. "La soluzione - risponde a Tgcom24 il direttore amministrativo Paolo Zappalà - in 45 giorni".
L'accusa: "Il cane puzza e spaventa" La storia di Lucia e Mindy parte da lontano. E' il 2011 quanto la giovane viene assunta al centralino della Ausl di Pescara. "Prima avevo la mia stanza per evitare divergenze con gli altri colleghi che hanno paura del cane e che non tollerano la sua presenza e il suo odore - racconta a Tgcom24 - poi per allagamento è stata dichiarata inagibile e dal 1* settembre sono tornata in turno per 8 ore con altri 4 centralinisti che l'8 settembre hanno messo in atto la protesta di rimanere in corridoio, lasciandomi sola a lavorare, considerando che non sono munita neanche di un sistema operativo voip e per questo sono sempre affiancata da un'altra persona".
Di nuovo isolata, dunque, ed emarginata per colpa di Mindy. "Io ho bisogno di lei - continua. - La legge prevede che i cani-guida possano entrare ovunque negli uffici pubblici. Non è vero che puzza e disturba, se ne sta buona, si sacrifica per me e a Pescara nessuno mi ha mai fatto problemi sui mezzi pubblici, treni ed aerei o nei negozi".
"Mi auguro che l'azienda mi trovi presto un'adeguata sistemazione - conclude Lucia, che in questa battaglia è sostenuta da Gabriele Bettoschi, delegato regionale per la tutela dei diritti degli animali di Codici Abruzzo, il quale ha accertato le condizioni di salute del cane. - Non voglio più trovarmi in queste situazioni spiacevoli. Chiedo solo di lavorare in condizioni normali, con tutti gli strumenti operativi e con Mindy".
L'impegno dell'Ausl di Pescara Dopo la richiesta di intervento di Tgcom24 alla direzione Ausl di Pescara, non si è fatta attendere la risposta firmata dal direttore amministrativo Paolo Zappalà, che ha ricostruito la vicenda e fatto la promessa: "Soluzione operativa in 45 giorni".
"A seguito della segnalazione del 2 settembre 2016, con la quale alcuni dipendenti centralinisti segnalavano su carta intestata Uil la loro situazione di disagio sul luogo di lavoro a causa della presenza del cane guida della collega sig.ra Di Mascio, l’amministrazione si è attivata per ricercare una soluzione", si legge nella nota inviata alla redazione.
"Il 7 settembre - continua la ricostruzione - è stato effettuato un sopralluogo dai tecnici dell’amministrazione per la ricerca di una soluzione; soluzione che deve necessariamente conciliare il legittimo diritto della dipendente non vedente a utilizzare il proprio cane guida anche sul posto di lavoro, senza comprimere il diritto degli altri lavoratori a svolgere l’attività in un luogo sicuro e idoneo. La soluzione individuata prevede la realizzazione di una postazione di lavoro all’interno dei locali del centralino che, pur non isolando la dipendente, consenta alla stessa di svolgere la propria attività in sicurezza con l’indispensabile presenza del proprio cane guida. Tale soluzione sarà operativa in circa 45 giorni, tempo necessario all’affidamento dei lavori e alla realizzazione degli stessi".
Impegno preso dall'azienda anche per fornire a Lucia tutta la strumentazione necessaria per operare nei suoi compiti professionali in autonomia: "L’Amministrazione ha disposto urgentemente il potenziamento degli strumenti tecnici in uso presso i centralini della Asl per agevolare ulteriormente i dipendenti centralinisti non vedenti o ipo vedenti nell’espletamento del proprio lavoro" .
Quanto alla clamorosa protesta dell'8 settembre, con i centralinisti rimasti in corridoio per tutto il turno, rifiutandosi di sedersi in postazione a causa della presenza del cane nella stanza, "è stato avviato un procedimento interno per verificare quanto successo e saranno senz’altro perseguite eventuali responsabilità sul piano disciplinare che dovessero emergere. Se dovessero emergere ulteriori profili di responsabilità, l’Amministrazione si riserva di interessare le Autorità competenti".
La posizione del sindacato Come anche ricordato dall'azienda, il caso è scoppiato dopo la segnalazione degli altri centralinisti attraverso la Uil, sindacato che all'indomani della bufera, dopo un incontro di chiarimento con il presidente provinciale dell'Unione Italiana Ciechi Gabriele Colantonio e l'animalista Gabriele Bettoschi, ha corretto il tiro con un comunicato.
"La denuncia sulla situazione del centralino di Pescara - è la precisazione - è stato un gesto teso a tutelare non solo i diritti dei lavoratori, bensì soprattutto quelli dell’animale e della propria padrona, entrambi costretti a convivere quotidianamente in un clima negativo fortemente lesivo della propria salute e serenità, che doveva e poteva esser per tempo risolto mediante semplici accorgimenti che permettessero a tutti, e ribadiamo in primo luogo alla disabile e all’animale, una dignitosa e salubre condizione lavorativa, a differenza di quanto ora avviene nello stanzone nel quale tutti loro sono stipati".