15 ANNI DOPO L'ATTENTATO

11 settembre, ore 8.46 a Ground Zero, tutta l'America si ferma

Grande commozione alla lettura dei nomi delle vittime. Presenti i due candidati alla Casa Bianca, Trump e Clinton (che però si ignorano)

L'America intera si è fermata alle 8.46 ora di New York, le 14.46 in Italia. In quel preciso momento, in tutti gli Stati Uniti è scattato, come a Ground Zero, un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001. Era l'ora in cui il primo aereo, un Boeing 767 dell'American Airlines, si schiantò contro la prima delle Torri Gemelle del World Trace Center di Manhattan. Poco dopo, il secondo schianto contro l'altra torre.

Obama ricorda le vittime a cerimonia al Pentagono - Barack Obama rende omaggio alle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001 partecipando alla cerimonia in corso al Pentagono, sul cui quartier generale si abbattè un aereo che provocò 189 vittime: 64 sull'aereo e 125 a terra. Atteso l'intervento del presidente che parlerà dopo il segretario alla Difesa Ash Carter.

Obama: "America non ceda a chi ci vuole dividere" - La minaccia terroristica è ancora una realtà: lo ha detto il presidente americano Barack Obama prendendo la parola al Pentagono. "Anche se le cose sono evolute, il terrorismo continua a colpire", ha affermato il presidente. "Al Qaeda e l'Isis sanno che non riusciranno mai a distruggere la nazione americana. Per questo cercano di terrorizzarci mettendoci l'uno contro l'altro", ha detto Obama. "Per questo il migliore gesto è di restare l'America, fedeli a noi stessi, a quello che c'è di meglio in noi senza permettere a nessuno di dividerci", ha proseguito il presidente Usa. "La nostra diversità non è una debolezza, essa è e resterà sempre una delle nostre forze principali", ha dichiarato Obama, dal Pentagono, che fu uno degli obiettivi degli attentati dell'11 Settembre in cui morirono 3.000 persone, di cui la stragrande maggioranza a New York. Il presidente ha reso un caloroso omaggio agli "eroi" di quel lontano 11 settembre che sacrificarono le loro vite per salvare "chi non conoscevano" e tutte le forze militari che da allora agiscono in terreni di guerra in nome dell'America.

Commozione a Ground Zero a lettura nomi vittime - Grande commozione a Ground Zero per la lettura delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001. A morire in seguito agli schianti e al crollo delle Torri Gemelle quasi 3mila persone, tra cui molti vigili del fuoco e poliziotti intervenuti per i soccorsi. Al primo minuto di silenzio durante la cerimonia ne seguono altri cinque per ricordare il secondo schianto contro la torre sud, i momenti del crollo delle Twin Towers, l'aereo che si è abbattuto sul Pentagono a Washington e quello precipitato in un campo della Pennsylvania prima di arrivare a colpire probabilmente la sede del Congresso americano.

Clinton e Trump a Ground Zero si ignorano - Hillary Clinton da una parte, Donald Trump dall'altra. I due candidati alla Casa Bianca assistono alla cerimonia di Ground Zero tenendosi a distanza. Nessun saluto, nessuno sguardo, nessun contatto. Clinton, ex senatrice dello stato di New York, è insieme ad alcuni membri del Congresso. Trump si è sistemato tra due fedelissimi: l'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani e il governatore del New Jersey Chris Christie. Stretta di mano anche con il governatore dello stato di New York, il democratico Andrew Cuomo, mentre il tycoon ha ignorato l'attuale primo cittadino della Grande Mela Bill de Blasio e il tre volte sindaco della città Michael Bloomberg. A quest'ultimo non avrà perdonato il durissimo attacco sferrato nei suoi confronti alla convention democratica di Filadelfia.

Trump: rendere Usa sicuri da nemico che vuole distruggerci - "Questo è il giorno del ricordo ma anche il giorno della risolutezza. Perché il nostro solenne dovere è quello di lavorare insieme per rendere il Paese sicuro di fronte a un nemico che non cerca nient'altro che distruggere il nostro modo di vivere": sono le parole di Donald Trump in occasione dell'anniversario del'11 settembre 2001, affidate ad un comunicato stampa.