Capita a tutti, prima o poi. Il classico circolo vizioso per cui quando qualcosa non funziona, anche tutto il resto segue a ruota, è parte della vita di ognuno di noi. Dalla lavatrice rotta, per esempio, si possono innescare mal di denti, auto che smette di funzionare, stress al lavoro, raffreddori dei bambini... Non esiste una correlazione razionale tra questi eventi ma l'esperienza insegna che la valanga di piccole e fastidiose avversità, una volta innescata, è inarrestabile. Che fare dunque? Non peggiorare le cose e attendere che passi, sfoderando eventuali soluzioni con la dovuta pazienza. Anche perché la mamma, per antonomasia, invita alla calma tutta la famiglia.
Una cosa per volta - È naturale che, quando tutto va storto, si percepiscano gli eventi come una specie di valanga che sommerge senza possibilità di replica. Il trucco, in tal senso, è imparare a separare le cose e ad affrontarle una per volta. Un problema dopo l'altro, infatti, le situazioni si risolvono e non si perde lucidità. Se proprio non si riesce a effettuare questo tipo di operazione "calmante" a mente, può rivelarsi utile mettere nero su bianco tutto ciò che affligge e poi bannare i problemi uno a uno, una volta risolti o perlomeno migliorati.
Il presente - Se qualcosa non va bene, si tende a peggiorare la situazione amplificandone gli effetti attraverso proiezioni catastrofiche nel futuro. Insomma, come dicevano le nonne, ci si fascia la testa prima di essersela rotta. In questo caso, il segreto è imparare a concentrarsi solo sul presente, sul "qui e ora". Pensare continuamente a conseguenze future, che sono sempre potenzialmente catastrofiche nella mente di una mamma, è deleterio perché toglie energie fresche al presente. Invece, è importante pensare al momento esatto in cui si vive. Questo tipo di atteggiamento mentale, davvero salvifico e salutare, si apprende con il tempo. Può rivelarsi molto utile, a tale scopo, imparare a meditare.
Emotività come risorsa - Sfatiamo immediatamente un mito: il razionale trova ampi spazi anche laddove vi è tanta emotività. Infatti, anche le donne più sensibili ed emotive nei momenti di difficoltà riescono a sfoderare risorse di razionalità, forza e lucidità incredibili. Anche l'ipersensibilità è una fonte di energia e andrebbe "sfruttata" per risolvere le situazioni difficoltose. Come? Attingendo a una qualità caratteristica proprio degli emotivi, ovvero l'intuito. Seguendo l'intuito si può giungere a soluzioni che la ragione non contempla e che si rivelano poi le più efficaci.
I bambini - Per quanto possa essere complicata o difficile una situazione, una madre tenderà sempre a mantenere un atteggiamento fintamente calmo e positivo con i figli. Soprattutto se si tratta di bambini piccoli. Però i bimbi sentono tutto e sanno, istintivamente, quando la mamma non è tranquilla. Questo tipo di sensibilità infantile genera forti sensi di colpa nelle madri quando le difficoltà della vita rendono tutto difficile e apparentemente insormontabile. Ovvero: alla situazione negativa, si aggiunge anche la ripercussione emotiva sul bambino. Invece, mostrare fragilità e paura non fa male ai figli. Anzi, rende le mamme più "umane" e fallibili, fa comprendere ai bambini che tutto si può risolvere e che anche una super mamma può sbagliare e avere timori.