“Finanza alternativa”: il fenomeno del crowdfunding
Secondo l’Osservatorio Crowdfunding del Politecnico di Milano erano 69 le piattaforme attive e 13 quelle in fase di lancio nel 2015, contro le 41 attive e le 14 pronte all’avvio del 2014
Tra il rallentamento dell’economia mondiale e la sempre più massiccia diffusione delle nuove tecnologie legate, tra le altre cose, alla condivisione, c’è uno strumento della “finanza alternativa” (per dirlo con le parole del Politecnico di Milano) che sta prendendo sempre più piede: il crowdfunding.
Si tratta di una modalità per “la raccolta di denaro attraverso Internet finalizzata alla realizzazione di progetti no-profit o for-profit”. Una modalità in pieno sviluppo tanto che, secondo un report condotto dall’Università di Cambridge in collaborazione con Kpmg, Cme e altri 17 partner, nel 2015 le piattaforme europee di crowdfunding hanno raccolto 5,4 miliardi di euro, riportando un aumento del 92% rispetto ai tre miliardi dell’anno precedente.
Per finanziari i vari progetti la cifra maggiore è stata raccolta nel Regno Unito con 4,4 miliardi di euro, seguito da Francia, con 319 milioni; Germania, con 249 milioni,; Spagna, 50 milioni; e Belgio, con 37 milioni. E in Italia? Nel nostro Paese la cifra raccolta è stata pari a 32 milioni di euro, riportando un aumento del 300% sull’anno precedente.
Uno studio dell’Osservatorio Crowdfunding del Politecnico di Milano, entrando più nel dettaglio italiano, spiega che lo scorso anno erano 69 le piattaforme attive e 13 in fase di lancio, contro le 41 attive e le 14 pronte all’avvio del 2014. Fino all’ottobre del 2015 risultavano essere oltre 100mila i progetti sottoposti alle piattaforme di crowdfunding italiane, ma quelli effettivamente pubblicati (secondo un’indagine dell’Università Cattolica di Milano) erano poco più di 21mila e la maggior parte avevano prestato domanda per raggiungere una cifra inferiore ai diecimila euro.
Allargando lo sguardo a livello globale, il Politecnico di Milano, citando il Massolution Crowdfunding Industry Report 2015, spiega che a livello mondiale il volume di raccolta delle piattaforme è stato pari a 34,4 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 16,2 miliardi di dollari del 2014 e ai 6,1 miliardi del 2013.
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