Treviso, al raduno skinheads pure i bambini fanno il saluto romano
L'Associazione nazionale dei partigiani ha denunciato l'episodio e invocato l'intervento della magistratura
Sul raduno degli skinheads arrivati in Veneto da tutta Europa si sono già scatenate le polemiche. A indignare il web è stata la foto che ritrae tredici bambini nel momento in cui compiono un saluto nazista. L'episodio è stato segnali dall'Anpi di Brescia e da diverse testate regionali e, attraverso il tam tam dei social network, lo scatto è diventato presto virale. Il raduno delle teste rasate si è svolto per tre giorni a Revine, in provincia di Treviso, sotto il nome di "Camelot 20126" e ha coinvolto nel campeggio anche numerosi minori.
Durissima la condanna di
Umberto
Lorenzoni, presidente dell'Anpi, che chiede anche l'intervento della magistratura: "Questa è l'inculturazione della fede fascista nei piccoli. È esecrabile, sul piano anzitutto educativo, il comportamento dei genitori. E questi genitori andrebbero perseguiti per la strumentalizzazione di cui si sono resi protagonisti".
A poco sono servite le misure precauzionali assunte dall'amministrazione comunale per evitare episodi di questo genere: la vigilanza delle forze dell'ordine era stata intensissima nel campeggio che ha ospitato gli skinheads e nelle zone limitrofe, ma non è bastata a evitare che il saluto romano venisse trasmesso ai minori protagonisti dell'immagine.
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