Due imam sono stati espulsi con destinazione Tunisi e Casablanca. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, spiegando che "si tratta di un tunisino di 39 anni e un marocchino di 42", entrambi residenti a Novara. Sale così a 11 il numero degli imam rimpatriati dal gennaio 2015, con l'aggiunta di un dodicesimo, cittadino albanese, espulso il 9 agosto scorso dopo essere arrivato ai vertici del centro di cultura islamica di Ferrara.
In particolare, spiega il ministro, "il marocchino dal 2014 aveva iniziato a celebrare riti religiosi veicolando contenuti marcatamente salafiti, di assoluta chiusura nei confronti della cultura occidentale e anche nel proprio ambito familiare aveva mantenuto gli stessi atteggiamenti oscurantisti, obbligando la moglie a indossare il niqab e vietandole di frequentare la sorella, colpevole di essersi 'occidentalizzata'". "In questo suo percorso - aggiunge - ha avuto pure un ruolo attivo nel processo di radicalizzazione di un giovane marocchino che si trovava in una struttura di accoglienza di Novara".
L'altro imam espulso, un tunisino, anche lui residente a Novara, "nel settembre del 2015 era arbitrariamente succeduto nel ruolo di imam e, in questa veste, predicava sermoni fortemente estremi e anti-occidentali, impegnandosi anche in attività di proselitismo religioso in chiave ultraradicale". Complessivamente, quindi, ricorda il ministro sono 113 le espulsioni eseguite dall'inizio del 2015. Di queste, 47 nell'anno in corso.
"Continuiamo a lavorare in questo solco, allontanando chi può rappresentare un pericolo per la sicurezza del nostro Paese, nella consapevolezza che tutto questo serve ad abbassare il più possibile il livello di rischio, che però non potrà mai essere pari allo zero".