L'anno prossimo "porteremo l'Ires dal 27,5% al 24% per le società di capitali, ma porteremo al 24% anche l'Iri (l'Imposta sul reddito imprenditoriale, ndr), quella per le società di persone". Ad annunciarlo è il premier, Matteo Renzi, che promette anche "interventi per dare certezze anche ai giovani lavoratori autonomi". Per creare lavoro, spiega "bisogna abbassare le tasse, e continueremo a farlo". E dunque "gli 80 euro non si toccano".
Nessun taglio per i bonus fiscali - Il presidente del Consiglio ha affermato che non si procederà a una riforma dei bonus fiscali, che si tradurrebbe in un aumento della pressione fiscale: "Noi non interveniamo ad alzare le tasse, quello che già c'è rimane". E ha aggiunto: "Abbasseremo ancora il canone Rai per il prossimo anno. Poi sento dei politici che dicono che non bisogna abbassare le tasse: son bellini eh...".
"Penso che il Pil sarà positivo, guardo al futuro" - Renzi ha poi dedicato parte del suo discorso al Pil: "Penso che ci sarà un segno positivo perché, ad esempio, i servizi sono aumentati e quindi è probabile l'aumento. Ma non è lo zero virgola che fa la differenza, il punto è che l'Italia sta riducendo il deficit, la Spagna fa il 5% di deficit e se facessimo così anche noi avremmo 50 miliardi di euro in più da spendere". "Noi lavoriamo passo dopo passo, io lavoro per il futuro per far tornare la voglia di investire", ha concluso il premier.
"Nel 2016 estenderemo il super ammortamento" - "Confermeremo il super ammortamento nel 2016 e per certi versi lo estenderemo", ha poi assicurato Renzi. "Se un imprenditore mette i soldi nella sua azienda va agevolato, e gli faremo pagare meno tasse se quelle tasse le mette nell'azienda".
"Non litighiamo sul terremoto" - Renzi è poi passato a parlare del terremoto che ha messo in ginocchio il Centro Italia: "Litighiamo su tutto ma non su Casa Italia, facciamo un grande patto nazionale in cui facciamo quello che serve. Spero che le forze politiche lo accolgano, sono sicuro che i cittadini lo accoglieranno".
"D'Alema? Ora fa un accordo con Berlusconi e poi riforme" - Ironizzando sul "no" di Massimo D'Alema alla riforma costituzionale, il premier ha dunque detto: "C'è D'Alema, magari Berlusconi, che vogliono fare una Costituente... Sono 30 anni che ci raccontano la stessa storia e non fanno niente. Ma se la gente crede che nella prossima legislatura D'Alema e Berlusconi faranno la riforma della Costituzione... ci sono autorevoli deputati Cinque Stelle che credono alle sirene nel Mediterraneo o che gli americani non sono mai stati sulla linea, ci sarà chi potrà credere anche a questo".