L'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani attacca i Comuni francesi che hanno vietato il burkini in spiaggia perché il provvedimento "discrimina" i musulmani. E accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato di bloccare il divieto. "Questi decreti non rafforzano la sicurezza - dicono alle Nazioni Unite - ma aumentano l'intolleranza soprattutto verso le donne. La parità di genere non si ottiene regolamentando i loro vestiti".
"Revocare immediatamente il divieto" - "Chiediamo a tutte le autorità locali che hanno adottato divieti simili di revocarli immediatamente", ha detto il portavoce dell'ufficio Onu per i diritti umani, Rupert Colville. Già il 26 agosto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, aveva espresso la sua soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato francese. La polemica è esplosa all'inizio di agosto, quando per prima Cannes aveva introdotto il divieto di indossare il burkini sulle sue spiagge.
Il caso di Villeneuve-Loubet - Altri Comuni hanno poi seguito l'iniziativa di Cannes, introducendo lo stesso divieto. Venerdì il Consiglio di Stato ha deciso di revocare il provvedimento adottato da uno di questi Comuni, Villeneuve-Loubet, sulla Costa azzurra. Ma in risposta il sindaco di Villeneuve-Loubet, Lionnel Luca, ha annunciato di non voler ritirare il divieto e, anzi, di essere intenzionato a presentare in Parlamento una proposta di legge per bandire il burkini.
Il dibattito all'interno della Francia - Domenica il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, in un'intervista al quotidiano La Croix, ha detto che il governo francese si rifiuta di legiferare sull'uso del burkini perché una legge per introdurre un divieto di portare questo tipo di costume sarebbe "incostituzionale e inefficace". Lunedì l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha invece promesso che, se verrà rieletto alla presidenza, cambierà la Costituzione per introdurre un divieto nazionale di usare il burkini.