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Fu sequestrato e poi liberato in Libia, medico annega a Catania

Ignazio Scaravilli, 71 anni, chirurgo ortopedico, è morto travolto da un'onda violenta mentre era sugli scogli del porticciolo di San Giovanni Li Cuti

E' morto trascinato in mare da un'onda anomala mentre era sugli scogli del porticciolo di San Giovanni Li Cuti a Catania, Ignazio Scarivilli, il medico ortopedico di 71 anni che lo scorso anno era stato sequestrato per sei mesi in Libia. La notizia è stata confermata dal fratello dell'uomo. Scarivilli era stato rapito il 6 gennaio del 2015 da forze vicine allo Stato islamico in Libia, dove si era recato per aiutare la popolazione.

La tragedia è avvenuta nel porticciolo che si trova nel capoluogo etneo. L'uomo, secondo una prima ricostruzione, era su una scaletta che porta in mare e una violenta onda l'ha travolto trascinandolo in acqua. L'impatto con gli scogli di pietra lavica che caratterizzano il lungomare Ognina gli ha procurato un esteso trauma facciale e cranico che ne ha causato il decesso. Inutili i soccorsi.

Ignazio Scarivilli era appassionato del suo lavoro di chirurgo ortopedico specializzato in interventi sulla mano e nel suo cuore aveva il desiderio di essere utile al mondo. Pera questo era partito, assieme ad altri tre colleghi siciliani, prima del Natale del 2014 per dare il proprio contributo all'ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. Dopo una ventina di giorni il sequestro. A segnalare la sua scomparsa erano stati altri medici e i suoi familiari di Catania, preoccupati per la mancanza di notizie. A rapirlo sarebbero state forze vicine allo stato islamico in Libia. Era stato liberato poi il 9 giugno del 2015 con il concorso delle autorità di Tripoli e un lungo e sotterraneo lavoro della Farnesina e dei nostri servizi d'informazione.

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