Ad Aleppo, in Siria, si rischia una "catastrofe umanitaria senza precedenti". A lanciare l'allarme è il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel rapporto al Consiglio di Sicurezza in cui esorta Usa e Russia a raggiungere presto un accordo per il cessate il fuoco. Per conquistare il territorio, denuncia, "vengono condotti attacchi indiscriminati nelle aree residenziali nei quali rimangono uccisi centinaia di civili, tra cui decine di bambini".
L'allarme delle Nazioni Unite giunge all'indomani delle polemiche per la decisione della Russia di avvalersi di una base in Iran. Scelta che ha creato perplessità dalle parti di Washington al punto da mettere in dubbio qualsiasi accordo con Mosca proprio su Aleppo.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Mark Toner, ha detto che l'operazione potrebbe rappresentare una violazione di una risoluzione dell'Onu che vieta il trasferimento di jet militari in Iran se non approvato dal Consiglio di Sicurezza. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha respinto tale ipotesi, affermando che "non vi è stata fornitura, vendita o trasferimento di aerei da guerra". Lo stesso hanno tenuto a precisare le autorità iraniane.
La città di Aleppo resta comunque, come ormai da quattro anni, campo di battaglia tra le forze lealiste e gli insorti. Nella giornata di mercoledì, secondo l'agenzia governativa Sana, sette civili sono stati uccisi e nove feriti in un bombardamento compiuto con razzi da formazioni ribelli sul quartiere settentrionale di Salaheddin, in mani governative. Mentre martedì l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), schierato con le opposizioni, aveva riferito di 20 civili uccisi in bombardamenti aerei nei quartieri orientali in mano ai ribelli.