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Germania, la Corte costituzionale blocca il Recovery Plan tedesco

Il presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier dovrà attendere il parere dei giudici, prima di firmare la legge ratificata dai due rami del Parlamento

Ansa

Con un procedimento d'urgenza, la Corte costituzionale tedesca sospende la ratifica del Recovery Plan in Germania, a seguito del ricorso del movimento Bbw, guidato dal fondatore dell'Afd, il politico ed economista Berndt Locke, poi fuoriuscito dal partito di ultradestra. Il capo di Stato Steinmeier dovrà attendere la pronuncia dei magistrati di Karlsruhe prima di firmare la legge, approvata dal Bundestag e dal Bundesrat, i due rami del Parlamento.

Le toghe rosse si mettono di nuovo di traverso agli aiuti europei dopo il ricorso del movimento Bündnis Bürgerwille che ritiene che il provvedimento sia incostituzionale. Era già accaduto con il Quantitative easing, il programma di acquisto di titoli di Stato per tenere sotto controllo gli spread, molto criticato dai falchi tedeschi, e sta accadendo ancora con il Next Generation Ue, il fondo salva-Stati da 750 mliardi, sotto forma di prestiti, atto a risollevare le economie dei Paesi messi in crisi dalle misure di contenimento anti-coronavirus. Chi si oppone al Recovery Plan, come l'economista anti-euro Berndt Locke, teme che i Paesi finanziariamente più deboli non siano in grado di ripagare i debiti assunti e che siano gli Stati membri più solvibili, come la Germania, a doverne fare le spese, assumendo i loro obblighi.

Dopo la decisione della Corte costituzionale tedesca, la Commissione Ue resta "fiduciosa" in una rapida soluzione del caso, rilevando che "la validità della decisione non è stata messa in discussione dal giudice nazionale". Lo rende noto un portavoce della Commissione Ue. Bruxelles "è convinta della legittimità della decisione sulle risorse proprie. E' fondamentale che sia approvata rapidamente da tutti gli Stati membri, in particolare alla luce delle sfide dovute alla pandemia Covid19", aggiunge il portavoce.

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