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In Italia 19 mila imprese di souvenir

Roma, Napoli e Milano le città con il maggior numero. Il turismo in ripresa può far decollare i consumi

In un contesto di ripresa del turismo che sta interessando l'Italia – tanto nelle città d'arte quanto nelle località balneari – dopo un un lungo periodo di crisi, alcuni settori di attività economica stanno beneficiando del momento positivo. Le presenze di turisti, italiani e stranieri, sono aumentate un po' ovunque, il che vuol dire maggiori entrate per strutture alberghiere ed esercizi commerciali.

Alla ripresa del turismo – nelle spiagge italiane, secondo la Cna, le presenze di turisti stranieri tra giugno e luglio sono aumentate del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – non necessariamente corrisponde un aumento dei consumi dei vacanzieri, ma quest'anno si dovrebbe registrare un'inversione di tendenza.

Per chi invece sceglie come meta una città d'arte sembra che il souvenir – il tipico ricordo delle vacanze – sia una spesa quasi obbligata. A dimostrarlo la stima della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese attive nel primo trimestre dell’anno e del 2015. Sono quasi 19 mila, infatti, le imprese che in Italia si occupano di souvenir.

Il commercio di souvenir va particolarmente bene in Lombardia, dove è pari al 10,4% del totale sul territorio nazionale, con Milano (873 attività), Brescia (223) e Bergamo (211) a trainare il comparto. Il settore, viene fatto notare, è a prevalenza femminile: le attività individuali sono 1.068, il 55% del totale, di cui 553 (51,8%) con una titolare.

A Roma (1.666 imprese di souvenir), Napoli (1.573) e l'area di Milano (873) è dove si concentra il maggior numero di imprese che operano in questo settore, circa il 22% delle 18.840 interessate. Al quarto posto si colloca Venezia (680), che può vantare la leadership negli oggetti di artigianato (182 imprese).

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